Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
Nel 1997, l’ ENEA-TFS (Task
Force Enea per il Sito nazionale di deposito dei materiali radioattivi)
ha proceduto al primo inventario nazionale -situazione e proiezioni- di
tutti i rifiuti radioattivi presenti in Italia, inventario
successivamente aggiornato al 30 settembre 1999 e poi al dicembre 2000,
principalmente finalizzato alla progettazione del sistema di smaltimento
mediante deposito definitivo superficiale.
L’inventario è stato aggiornato dall’ ENEA-TFS mano a mano che sono
state meglio definite le produzioni future (in particolare le tecniche
di smantellamento ed i valori di soglia applicabili al rilascio
incondizionato di materiali) provenienti dallo smantellamento di
impianti nucleari.
I rifiuti radioattivi vengono considerati nell’ inventario nella loro
forma condizionata, cioè come manufatti finali; pertanto per i rifiuti
non ancora condizionati e per quelli di cui è prevista la produzione in
futuro, in particolare quelli prodotti dallo smantellamento degli
impianti nucleari, il produttore/detentore ha proceduto ad ipotesi sulle
tecniche di condizionamento (condizionamento che avverrà presso i luoghi
di produzione) ed a valutare i volumi dei manufatti risultanti e le loro
caratteristiche radiologiche (i rifiuti da smantellamento saranno
prodotti dal 2010 al 2040, secondo il previsto piano di
“decommissioning”).
Qui è possibile consultare le schede dell'
Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi ENEA, aggiornato al
dicembre 2000. Esso presenta 161 schede descrittive.
N.B. eventuali località assenti dipendono dal fatto che questo
inventario risale al dicembre 2000.
Attualmente l' inventario volumetrico e radiometrico più recente è l'
Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi APAT (o, per alcuni, ANPA)
del 31 dicembre 2002.
Per
vedere in dettaglio le tutte le "installazioni nucleari italiane": stato
attuale, rifiuti radioattivi e combustibile irraggiato in stoccaggio
(rapporto del Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato
- 14 dicembre 1999)
Eventuali differenze dei dati con l' inventario ENEA 2000 sono
dovute
al fatto che si fa riferimento a un documento diverso e inoltre è bene
ribadire che in tutti questi casi i dati sono composti:
- sia dai dati di accumulo esistenti (quindi più o meno certi)
- sia dai dati stimati dei rifiuti risultanti in futuro dalle operazioni
di smantellamento (molto variabili!!: infatti dipendono sia dalle
tipologie di operazione sia dai valori fissati per i livelli di
rilascio).
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Inoltre, è interessante tenere
conto dei dati ufficialmente forniti dallo stesso Generale Carlo Jean (presidente
della Sogin) in merito ai rifiuti radioattivi dell' Italia:
-
circa 50.000 metri cubi di
rifiuti
radioattivi di (prima e) seconda categoria
-
circa 8.000 metri cubi di
rifiuti
radioattivi di terza categoria
-
62 tonnellate di
combustibile irraggiato che si trovano ancora oggi in
Francia (Creys-Malville)
-
diversi "cask" di
combustibile
riprocessato
che attualmente sono in Gran Bretagna (Sellafield)
-
inoltre ospedali,
acciaierie, impianti petrolchimici e così via producono circa 500
tonnellate di rifiuti radioattivi ogni anno
(fonte: Audizione di Carlo Jean di
fronte alla Commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, in data
23 febbraio 2003)
Per comprendere meglio quanto ridotto
sia, tutto sommato, il quantitativo di rifiuti radioattivi
dell'Italia è utile il confronto con un Paese quale la Francia: in
Francia ogni anno si producono una quantità di nuovi rifiuti
radioattivi pari a tutti quelli presenti in Italia.
fonte: E.N.E.A. - sito web
attualmente non più online della TaskForce http://www.casaccia.enea.it/taskforce
[1]
SO.G.I.N.
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