La situazione
in Italia
dei rifiuti radioattivi
A)Organismi interessati
Autorità
Le principali Autorità cui per legge è demandato il compito di
autorizzare e/o controllare gli Operatori (o Esercenti) Nazionali nel
campo dei rifiuti radioattivi sono le seguenti:
• Ministero dell'Industria
• Ministeri dell'Ambiente, dell'Interno, del Lavoro, della Sanità,
Regione interessata
• ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente)
• Commissione Tecnica per la Sicurezza Nucleare e Protezione Sanitaria
Ministero dell'Industria
Sulla base delle istanze presentate dagli Operatori, e sulla base delle
risultanze dell'istruttoria tecnica effettuata dall'ANPA, sentito il
parere della Commissione Tecnica, rilascia l'autorizzazione
all'esercizio degli impianti e installazioni nucleari.
L'autorizzazione è rilasciata previo parere favorevole dei Ministeri con
i quali è richiesto il "concerto", nonché della Regione presso la quale
è situato l'impianto.
Può emettere particolari e specifiche prescrizioni nei confronti degli
esercenti.
Definisce le linee strategiche per la gestione degli esiti del nucleare
pregresso.
Ministeri dell'Ambiente, dell'Interno, del Lavoro, della Sanità,
Regione interessata
Esaminano le istanze degli esercenti, forniscono osservazioni o commenti
in merito, esprimono il loro parere al Ministero dell'Industria.
Effettuano controlli in settori specifici di loro rispettiva pertinenza.
ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente)
Effettua l'istruttoria tecnica delle istanze presentate dagli Esercenti,
con particolare riferimento agli aspetti di radioprotezione dei
lavoratori, della popolazione e dell'ambiente. Acquisito e
interiorizzato il parere della Commissione Tecnica, presenta le sue
conclusioni al Ministero dell'Industria in vista del rilascio
dell'autorizzazione.
Effettua attività di ispezione e controllo, con funzioni di polizia
giudiziaria, sulle installazioni e impianti nucleari, per verificarne il
rispetto delle prescrizioni di sicurezza.
Commissione Tecnica per la Sicurezza Nucleare e Protezione Sanitaria
E' costituita da esperti nominati dai Ministeri dell'Industria,
dell'Interno, dei Lavori Pubblici, del Lavoro, della Sanità,
dell'Ambiente, dall'ENEA e dall'ANPA (due per ogni Amministrazione).
Esprime parere tecnico in merito alle istanze di autorizzazione
presentate dagli operatori.
Operatori Nazionali
I principali operatori nazionali nel campo della gestione dei rifiuti
radioattivi sono qui di seguito elencati.
• SOGIN SpA
• ENEA
• NUCLECO
• CENTRO COMUNE DI RICERCA (ISPRA)
• FN - Fabbricazioni Nucleari
• FIAT Avio
• Altri Operatori
SOGIN SpA
Il DLg 79 del 16 Marzo 1999 ha disposto la trasformazione dell'ENEL in
una Holding formata da diverse società indipendenti, tra cui la SOGIN,
che ha ereditato tutte le attività nucleari dell'ENEL, e le cui azioni
sono state totalmente assegnate al Ministero del Tesoro.
La SOGIN ha come finalità la gestione delle attività di "post-operation"
delle quattro centrali nucleari italiane da tempo spente (Garigliano,
Latina, Trino e Caorso), la gestione della disattivazione delle centrali
stesse, la chiusura del ciclo del combustibile, e il rilascio senza
vincoli di natura radiologica e/o il riutilizzo dei siti sede delle
centrali dismesse.
Considerando i rifiuti radioattivi prodotti dalla disattivazione, il
combustibile nucleare detenuto, i rifiuti che dovranno rientrare
dall'Inghilterra, e i rifiuti che saranno prodotti dallo smantellamento
delle centrali, la SOGIN è da considerare come il principale operatore
nazionale nel settore specifico.
ENEA
L'ENEA ha sviluppato in passato numerose attività di ricerca nel campo
del ciclo del combustibile nucleare, più specificamente negli impianti
EUREX (Piemonte, Saluggia), ITREC (Basilicata, Trisaia), PLUTONIO e OPEC
(Lazio, Casaccia).
Tali impianti, attualmente fermi, hanno accumulato notevoli quantità di
rifiuti radioattivi nel corso della passata gestione; a questi rifiuti
si aggiungeranno quelli che saranno prodotti a seguito della
disattivazione dei suddetti impianti.
NUCLECO
La NUCLECO, Società partecipata da ENEA al 40% e AMBIENTE SpA (Gruppo
ENI) al 60%, fornisce servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti
prodotti presso il centro ENEA della Casaccia, ove sono situate le sue
installazioni e le strutture di deposito, nonché di rifiuti a bassa
attività e di sorgenti radioattive in disuso, provenienti essenzialmente
da usi medico ospedalieri.
CENTRO COMUNE DI RICERCA (ISPRA)
Il Centro di Ispra, della Commissione Europea, ha svolto in passato una
importante e considerevole attività in campo nucleare, della quale resta
oggi una notevole eredità da gestire in termini di rifiuti radioattivi,
sia già accumulati, sia derivanti dalla disattivazione delle
installazioni nucleari ormai da tempo non più operanti.
La gestione dei rifiuti radioattivi dovrà essere effettuata secondo la
normativa di sicurezza nucleare italiana, con l'autorizzazione e sotto
la sorveglianza delle Autorità italiane allo scopo preposte.
FN - Fabbricazioni Nucleari
Questa Società, attualmente in massima parte dell'ENEA, ha operato in
passato con la sua struttura industriale per la fabbricazione del
combustibile nucleare, sia per le necessità interne, sia per
l'esportazione.
Attualmente è in fase di disattivazione, e pertanto anche in questo caso
ai rifiuti radioattivi già accumulati si aggiungeranno quelli prodotti
dalla disattivazione stessa.
FIAT Avio
Nell'area di Saluggia è presente un deposito provvisorio di combustibile
nucleare irraggiato situato nella piscina di stoccaggio del vecchio
reattore di ricerca AVOGADRO, di proprietà della FIAT, e da tempo in
disuso.
Altri Operatori
In aggiunta ai principali operatori del settore (SOGIN, ENEA, NUCLECO,
CCR Ispra, FN, FIAT), sono presenti sul territorio nazionale numerosi
operatori minori, costituiti essenzialmente da Organismi Universitari in
cui sono tuttora in funzione reattori di ricerca (Pavia, Palermo), e da
Società private che provvedono alla raccolta e allo stoccaggio
provvisorio di rifiuti radioattivi a bassa attività provenienti da
attività di ricerca, di tipo diagnostico-industriale, di tipo
medico-ospedaliero (CAMPOVERDE, CEMERAD, CONTROLSONIC, GAMMATOM, PROTEX,
SICURAD, SORIN).
B)Problemi e soluzioni
La situazione
• La sospensione delle attività elettronucleari e la chiusura degli
impianti esistenti non ha annullato il problema della gestione dei
rifiuti radioattivi.
• Rimane irrisolto il problema della gestione e smaltimento dei rifiuti
prodotti dalle pregresse attività nucleari e dall'esercizio degli
impianti (incluso il combustibile irraggiato).
• Le stesse attività di custodia in sicurezza delle dismesse centrali
nucleari e degli impianti sperimentali ENEA determinano una ulteriore
non trascurabile produzione di rifiuti.
• Nei prossimi anni, é previsto il rientro in Italia dall'Inghilterra di
rifiuti condizionati derivanti dal riprocessamento di parte del
combustibile irraggiato delle centrali ENEL (ora SOGIN), nonché del
combustibile irraggiato “Superphénix” di pertinenza ENEL (ora SOGIN).
• Prosegue la produzione di rifiuti di origine non energetica
(principalmente da impieghi medico-ospedalieri e da attività di
ricerca).
• La disattivazione degli impianti nucleari produrrà una ulteriore
notevole quantità di rifiuti da gestire e smaltire.
• Non esiste né un deposito centralizzato per la raccolta dei rifiuti,
né un sito di smaltimento definitivo per i rifiuti a bassa attività.
• I rifiuti sono accumulati in gran parte allo stato originale presso i
rispettivi siti di produzione.
Esigenze prioritarie
• Formulare una “policy” nazionale per la gestione del combustibile
irraggiato e dei rifiuti radioattivi (“waste policy act”)
• Definire le procedure per l’individuazione del sito nazionale
• Assicurare finanziamenti adeguati, costanti e certi nel tempo
• Assicurare una gestione unitaria e coordinata, a livello nazionale, di
tutti i rifiuti radioattivi (inclusi quelli prodotti dalla
disattivazione delle installazioni nucleari)
• Portare tutti i rifiuti radioattivi allo stato di “condizionati”
• Attuare una politica del personale finalizzata al potenziamento e
ringiovanimento degli organici sia degli esercenti che dell’Autorità di
Controllo
• Attuare una corretta, obiettiva e puntuale informazione del pubblico
Quanto sopra fa parte degli obblighi
previsti dalla Convenzione Internazionale sulla Sicurezza della Gestione
del Combustibile e dei Rifiuti Radioattivi di cui l’Italia é firmataria.
(www.iaea.org)
Obiettivo di massima priorità
Per la definitiva messa in sicurezza di tutti i rifiuti radioattivi
italiani, nonchè per poter garantire l'effettuazione della completa
disattivazione di tutti gli impianti nucleari italiani, è indispensabile
che venga perseguito l' individuazione, caratterizzazione e messa in
esercizio del Sito Nazionale Centralizzato per:
• lo Smaltimento dei Rifiuti Radioattivi a Bassa e Media Attività
(Seconda Categoria)
• il Deposito a Lungo Termine del Combustibile Nucleare e dei Rifiuti
Radioattivi ad Alta Attività (Terza Categoria)
Iniziative per il sito nazionale
• Indirizzi strategici dell'ANPA
• Risoluzione in ambito Dipartimento Protezione Civile
• Documento conclusivo della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul
Ciclo dei Rifiuti
• Accordo tra Governo e Regioni
• Indirizzi Strategici del Ministero dell'Industria
• Il Gruppo di Lavoro della Conferenza Stato-Regioni
• La Task Force dell'ENEA
ANPA
• Conferenza luglio 1995 - obiettivi prioritari
“selezionare, qualificare e rendere operativo un sito nazionale per lo
smaltimento dei rifiuti di Seconda Categoria condizionati”
• Conferenza novembre 1997 - obiettivi prioritari
“individuare, caratterizzare e rendere operativo un sito nazionale per
lo smaltimento dei rifiuti di Seconda Categoria e per il deposito a
medio termine del combustibile irraggiato e dei rifiuti ad alta
attività”
Dipartimento Protezione Civile
(in base alla Risoluzione del GdL “Destinazione Rifiuti Radioattivi” -
febbraio 1999)
• Individuazione e qualificazione di un sito idoneo ad ospitare il
deposito
• Struttura ingegneristica superficiale, con soluzioni tecniche che
tengano conto delle condizioni geologiche e geomorfologiche del sito,
tipologia appropriata per lo smaltimento definitivo dei rifiuti di II
Categoria
• Localizzazione, nello stesso sito di ubicazione del deposito
definitivo, dell’infrastruttura ingegneristica per l’interim storage del
combustibile irraggiato e dei rifiuti di III Categoria condizionati
Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti
(“Commissione Scalia”)
(maggio 1999)
• La creazione di un idoneo centro di deposito definitivo è la
condizione indispensabile per avviare le attività di denuclearizzazione
dei siti esistenti, e, inoltre, per ridurre i rischi associati
all’attuale sistemazione dei rifiuti, rischi che nel tempo sono
destinati ad aumentare con l’invecchiamento progressivo delle strutture
attuali
• Per i rifiuti di Seconda Categoria…..il deposito definitivo in
speciali strutture superficiali…..localizzate in sito con
caratteristiche naturali e antropiche adeguate…..
Accordo tra Governo, Regioni e province autonome per la gestione in
sicurezza dei rifiuti radioattivi italiani (novembre 1999)
• E’ unanimemente riconosciuto che, nell’ambito dell’azione correttiva
volta a dare copertura al deficit segnato dal nostro Paese sul fronte
della gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi e della
disattivazione degli impianti nucleari, assume un ruolo determinante
l’allestimento di un Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e per
il combustibile irraggiato
Ministero dell’Industria: Indirizzi strategici per la gestione degli
esiti del nucleare (dicembre 1999)
Le azioni da intraprendere con priorità riguardano:
• Per i rifiuti di Seconda Categoria:
o La predisposizione di un deposito definitivo di tipo superficiale e
quindi il reperimento di un sito adeguato per la sua localizzazione;
• Per i rifiuti di Terza Categoria (includendo in essi anche i
combustibili nucleari irraggiati non inviati all’estero per il
ritrattamento):
o la predisposizione di una adeguata struttura ingegneristica per il
loro immagazzinamento temporaneo (dell’ordine di alcune decine di anni),
localizzata nello stesso sito di deposito definitivo dei rifiuti di
Seconda Categoria
Il Gruppo di Lavoro della Conferenza Stato-Regioni
L’Accordo Governo - Regioni - Province Autonome prevede la costituzione
di un Gruppo di Lavoro costituito da 7 esperti (*) con il compito di
predisporre per la Conferenza Stato-Regioni un documento contenente:
• Stato dell’arte in ordine allo smaltimento rifiuti di Seconda
Categoria
• Proposte inerenti:
- Iniziative per informazione e coinvolgimento popolazioni ed Enti
Locali;
- Procedure per la scelta del sito di smaltimento rifiuti di II°
Categoria;
- Soluzioni e strumenti per un armonico inserimento del deposito
nel contesto territoriale circostante.
Il Gruppo ha iniziato i lavori alla fine del 1999. La conclusione è
prevista entro il mese di marzo 2001.
(*): prof. Cumo, ing. Petrangeli,
prof. Tabet, dott. Bartolomei, dott. Cenerini, prof. Del Tin, dott.
Tacconi.
La Task Force dell'ENEA
Dal 1996 l'ENEA ha costituito una TASK FORCE PER IL SITO NAZIONALE DI
DEPOSITO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI, incaricata di intraprendere le azioni
di natura progettuale e sitologica dirette alla individuazione e
qualificazione di un sito idoneo ad ospitare il deposito, incluso quello
per l'immagazzinamento di lungo periodo dei rifiuti ad alta attività, ed
alla progettazione del sistema.
Lo scenario in mancanza
del sito
Se non dovesse venir realizzato il sito nazionale centralizzato, tutti
gli operatori nazionali che detengono rifiuti radioattivi diventerebbero
direttamente responsabili della loro intera gestione a lungo termine.
In tale situazione:
• Dovrebbero provvedere immediatamente al trattamento e condizionamento
di tutti i loro rifiuti, utilizzando tecniche e/o dispositivi che ne
garantiscano la conservazione in sicurezza a lungo termine (esempio:
contenitori ad alta integrità).
• Dovrebbero provvedere immediatamente a realizzare ex novo in ciascuno
dei loro siti una adeguata struttura ingegneristica per lo stoccaggio a
lungo termine (“long term interim storage”)
• Tale struttura dovrebbe accogliere anche i rifiuti di ritorno
dall’estero di rispettiva pertinenza (esempio: Latina, Garigliano e
Trino dovrebbero accogliere i rifiuti radioattivi condizionati di
rispettiva pertinenza).
Le conseguenze di una tale situazione sarebbero:
• Più di 20 siti di deposito a tempo indefinito sparsi in 11 regioni
• Tra questi, almeno 11 con inventario radiologico altamente
significativo
• Non sarebbe più attuabile la strategia di disattivazione immediata
• Tutti gli impianti dovrebbero essere posti in custodia sorvegliata
• Gli impianti nucleari diventerebbero depositi di se stessi, e a tale
scopo dovrebbero adeguatamente attrezzarsi
• Enorme impegno di risorse necessarie a mantenere entro limiti
accettabili il rischio radiologico a breve, medio e lungo termine
il rischio
attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
per vedere la
mappa degli attuali depositi temporanei di materiale radioattivo in
Italia
fonte: A.N.P.A
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