La scelta del sito nucleare
Dall’ENEA e la Commissione Scalia alla SOGIN
Premessa
• Il problema dei rifiuti nucleari è reale ed urgente da risolvere.
• La soluzione va trovata nel nostro Paese.
• Ovunque fosse stato scelto il sito per i rifiuti nucleari si sarebbe
sollevata la protesta.
• La procedura che viene seguita, la trasparenza ed il coinvolgimento,
“fa la differenza” per gestire dissensi e problemi.
La Commissione Scalia
• Si tratta della Commissione Bicamerale Parlamentare d’inchiesta sul ciclo
dei rifiuti e sulle attività illecite connesse (XIII Leg.)
• Il 29 aprile 1999 approva all’unanimità un documento sulla “strategie
d’intervento per la disattivazione degli impianti nucleari e per la
sistemazione dei rifiuti radioattivi"
Cosa ha stabilito la Commissione Scalia?
• Stabiliva il coinvolgimento di tre soggetti:
un’Agenzia Pubblica per la gestione del sito dei rifiuti radioattivi, l’ANPA
per definire i criteri ed effettuare i controlli, gli esercenti delle
strutture che hanno i rifiuti radioattivi.
• L’ ipotesi di un “mediatore” indipendente dal Governo (funzioni di
osservatore super partes e garante pubblico).
per
conoscere meglio cosa contiene il documento prodotto dalla Commissione
Scalia
Per la gestione del sito si ipotizza un’Agenzia Nazionale pubblica
• “Il carattere pubblico dell’ agenzia è ritenuto indispensabile” anche per
“svolgere credibilmente un ruolo di garanzia degli interessi della
collettività”
• Inoltre il carattere pubblico “è ritenuto un aspetto irrinunciabile”
perché le operazioni “si concentrano nell’ arco di alcune decadi ma si
protraggono per alcuni secoli”
Il lavoro dell’ENEA
• Nel ‘98 il Gruppo di Lavoro presso la Protezione Civile (ENEA, ENEL ed
ANPA) fissa in una risoluzione i criteri in base ai quali l’ ENEA ricercherà
i siti idonei per un
deposito di superficie.
• Una Task Force presso l’ ENEA effettua, tra l’ altro, una prima selezione
per esclusione dei siti idonei ad ospitare depositi di superficie.
la Task Force ENEA:
le attività e i risultati
La Commissione della Conferenza Stato-Regioni
• Nel 1998 si apre la Conferenza al tema nucleare e nel dic.1999 si nomina
uno speciale Gruppo di Lavoro.
• Produce un rapporto sulle “ condizioni per la gestione in sicurezza dei
rifiuti radioattivi” (approvato nel gen. 2002) che individua le strategie d’
intervento, valorizza gli studi ENEA ma ne “ boccia” le localizzazioni: i
criteri non erano concordati.
Il “ Tavolo Nazionale”
• Al fine di una “concertazione strategica per le attività propedeutiche
alla scelta di un sito di smaltimento” , l’ex Ministro Bersani istituisce
presso il Ministero dell’ Industria un Tavolo Nazionale composto da Governo,
Regioni, UPI, ANCI, Sindacati, ENEL, ENEA, AMPA.
• Il Governo Berlusconi non ha mai riunito il Tavolo
Cos’ è la SOGIN?
• Società Gestione Impianti Nucleari.
• Nata nel 1999, ex società ENEL, oggi del Ministero del Tesoro che ne
possiede il 100% del capitale, ha oltre 600 dipendenti.
• Presidente è il Gen. Carlo Jan
• Vice Presidente è il Prof. Paolo Togni
• Amm. Del.: Dott. Gianfranco Bolognini
Cosa deve fare la SOGIN?
• Lo smantellamento degli impianti nucleari
• Il recupero dei materiali
• Il recupero ed il riutilizzo dei siti oggi occupati dagli impianti
dismessi
• Attività internazionale nel campo dei servizi d’ ingegneria nucleare
il nucleare in Italia oggi: la SOGIN
Le disposizioni governative nel 2003
• DPCM 14.2.03: dichiarazione emergenza per smaltimento rifiuti radioattivi
in Campania, Lazio, Emilia R., Basilicata, Piemonte (fino al 31.12.03).
• OPCM 7.3.03: nomina il Presidente della SOGIN a Commissario Delegato per
la messa in sicurezza dei materiali nucleari (specifica elenco 8 siti)
Il Commissario Delegato
• Opera in deroga a procedure di V.I.A., concessioni urbanistico edilizie,
concessioni per le derivazioni d’ acqua ad uso industriale, trasporto di
merci pericolose, appalti (OPCM 7.3.2003 n. 3267)
• Come primo atto ha nominato come Commissario Vicario il Vice Presidente
SOGIN, Prof. Paolo Togni (ordinanza Com. Delegato 21.3.2003 n.1)
Da ENEA a SOGIN
Gli atti del Com. Delegato
• Predispone un piano preliminare per misure di protezione e riduzione
rischio impianti e depositi ENEA (ordinanza n.4 11.4.03)
• Convenzione (13.5.03) per trasferimento da ENEA a SOGIN di licenze e
autorizzazioni per messa in sicurezza rifiuti radioattivi
• In esecuzione della convenzione l’ ENEA affida a SOGIN gli impianti con
presenza di rifiuti radioattivi (ordinanza n. 9 29.7.03). Il ricorso
costituzionale del Governo contro la Reg. Sardegna
• La Regione Sardegna emana una legge (n.8/03) con cui dichiara
denuclearizzato e precluso al transito e presenza di materiali radioattivi
sul territorio regionale.
• L’ 11.9.03 il Governo deposita in Corte Costituzionale un ricorso per l’
annullamento della legge sarda sostenendo che la protezione dell’ ambiente è
materia esclusiva dello Stato.
Chi ha il compito di controllare la SOGIN?
• E’ APAT, che ha sostituito l’ANPA.
• L’ANPA era un’ agenzia indipendente, mentre l’APAT oggi dipende dal Minsitero
dell’Ambiente e Territorio di cui è Ente Strumentale.
• In tutto il mondo occidentale le Agenzie di controllo nucleare sono Enti
che garantiscono la separazione totale tra le funzioni di controllo e quelle
di gestione.
Un decreto legge per individuare un sito nucleare?
• La necessità ed l'urgenza sarebbero motivate “ dalla presenza nazionale di
rifiuti radioattivi” oggi “ caratterizzata da profili di maggiore gravità in
relazione alla diffusa crisi internazionale”
• Non occorre alcun atto legislativo, tanto meno per decreto, per stabilire
le procedure di selezione del sito.
Il decreto legge n.314-14.11.03
• Individua a Scanzano Jonico il sito per il “Deposito Nazionale dei rifiuti
radioattivi” che sarà “ opera di difesa militare di proprietà dello Stato”
(art.1 com.1).
• Affida alla SOGIN la realizzazione del del Deposito Nazionale (art.1 com.2).
• Prevede un Commissario Straordinario per realizzare il Deposito Nazionale
(art.2).
I poteri del Commissario Straordinario (art.2 dl 314/03)
• Opera in deroga alla normativa vigente.
• Deve “ validare” il sito; mettere in sicurezza i rifiuti anche “ con
strutture temporanee da realizzare nello stesso sito dei rifiuti
radioattivi” ; predisporre un piano finanziario considerando anche “
proventi
derivanti dalla gestione” ; effettua gli espropri; affida ed approva
progetti e lavori.
Scanzano Ionico è stato scelto senza:
• Una procedura partecipata come ormai ovunque avviene a livello
internazionale.
• In contrasto con tutte le procedure indicate in atti istituzionali
formali.
• Senza un’ analisi comparata con altri siti.
• Senza analisi complete visto che, come esplicitamente affermato nel dl
314/03 questa “ soluzione va validata sotto il profilo geologico, idrologico,
geomeccanico” .
fonte: WWF Italia
![rifiuti radiattivi](../z_images/norme/rifiuti_radiattivi%20_1.jpg)
L' ENEA ha individuato
214 siti idonei per i rifiuti nucleari (26/11/2002)
Sono 214 le aree italiane adatte ad
ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Le piu'
numerose si trovano in Puglia (65) ed in Toscana (55). Ad individuarle
e' stata la Task force per il sito nazionale di deposito dei materiali
radioattivi dell' Enea. Ma l' elenco e' stato definito oggi troppo vasto
dal ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli. ''Indicare oltre 200 aree
- ha detto equivale a non indicarne nessuna: l' Enea non ha quindi
portato a termine il suo compito'' Per arrivare a selezionare le aree
adatte, la task force dell' Enea ha adottato alcuni criteri di
esclusione. Sono state escluse le isole, le aree entro 50 chilometri da
confini nazionali, entro 15 chilometri da centri abitati con piu' di
100.000 abitanti, 10 km da centri abitati tra 20.000 e 100.000 abitanti,
5 km da centri tra 10.000 e 20.000 abitanti, 3 km da centri tra 1.000 e
10.000 abitanti, 2 km da paesi tra 200 e 1.000 abitanti. Escluse
anche le aree protette, quelle vicine a corsi d' acqua, quelle boscate,
quelle sismiche. Ad un primo livello e' stato cosi' selezionato il
9% del territorio nazionale come potenzialmente adatto alla
localizzazione del deposito. Su queste aree e' stata poi operata una
nuova selezione e si e' arrivati a 214 aree che superano l' ampiezza di
300 ettari ciascuna.
Ecco l' elenco delle aree regione per regione: Basilicata 36;
Calabria 3; Emilia Romagna 1; Lazio 38; Liguria 1; Lombardia 3; Marche
2; Molise 3; Piemonte 3; Puglia 65; Toscana 55; Umbria 4. Totale 214
dal sito:
http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=25812
|