La
legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni Tra le istituzioni nazionali, sono specificamente ambientali:
- l'Enea (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e
l'ambiente)
- l'Icram (Istituto centrale per la ricerca applicata al mare)
- l'Apat (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per i
servizi tecnici).
Sono istituti pubblici di ricerca e di intervento tecnico-scientifico,
chiamati a dare supporto innanzitutto al Ministero dell'Ambiente, che
esercita su di essi una fondamentale funzione di indirizzo e controllo
politico-strategico.
Ma con la legge-delega "Per il riordino, il coordinamento e
l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta
applicazione" si prevede, fra l'altro, la nascita di un nuovo "Istituto
di alti studi ambientali", che "è centro nazionale di alta cultura ed è
dotato di competenza scientifica generale e multidisciplinare, con lo scopo
di ottimizzare il sistema di ricerca scientifica, della sperimentazione e
della formazione in materia ambientale" e che svolge i compiti di
propria competenza mediante "il coordinamento e la gestione di tutte le
iniziative di ricerca, di sperimentazione e di formazione promosse o
finanziate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio,
dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici, nonché da altre istituzioni o servizi nazionali di protezione e
valorizzazione ambientale".
Appare evidente la sovrapposizione di attività e competenze con gli
istituti ambientali di ricerca (nel frattempo paralizzati) e con il Cnr.
Esaminiamone di seguito le condizioni:
- L' Enea è tuttora commissariato: nel 2003 Carlo Rubbia è stato
nominato commissario straordinario per la quarta volta.[*] All'Enea è stato
"sfilato" prima il Progetto antartide (ora Consorzio esterno a
partecipazione minoritaria Enea), poi tutto il settore nucleare (attribuito
alla Sogin, presidente il generale Jean e vicepresidente Paolo Togni, capo
di gabinetto del ministro Matteoli)
- L' Icram ha pure un commissario straordinario, Folco Quilici. Un
documentarista vicino a Matteoli messo a capo di un istituto
tecnico-scientifico che dovrebbe occuparsi di tropicalizzazione del
Mediterraneo, erosione e ripascimenti delle coste, attività conoscitive per
la bonifica dei siti costieri inquinati, pesca e maricoltura, aree marine
protette, monitoraggi delle acque marine, mucillagini, ecc. ecc.
- L' Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente), dal
canto suo, è stata commissariata non appena il governo Berlusconi si è
insediato. Commissario è stato Angelo Ricci, presidente dell'Associazione
italiana nucleare. Ne è uscita nei primi mesi di quest'anno [2003] ed è divenuta
Apat con l'assorbimento dei Servizi tecnici nazionali, ma da Agenzia con
proprie prerogative in materia di verifiche, controlli e ricerca ambientale,
è divenuta di fatto una delle Direzioni generali del Ministero. Direttore
generale è Giorgio Cesari, uomo vicino a Paolo Togni.
Come possono operare il Ministero e le istituzioni ambientali di ricerca
e di controllo in campo ambientale se prima non viene ristabilita una
gestione "ordinaria", con direzioni, presidenti, consigli d'amministrazione
e programmi di attività qualificati, certi e finalizzati davvero alla tutela
ambientale?[4]
In merito alla legge-delega sull'ambiente il presidente della commissione
Ambiente della Camera, Pietro Armani ha detto che "Il testo contiene delle
novità importanti: intanto cerca di mettere ordine nella farraginosa
legislazione in materia ambientale. Poi è stata prevista l'istituzione di un
Istituto di studio che costituisce uno strumento interessante per la
formazione di nuove professionalità
Tale legge-delega sarà redatta da una commissione tecnica di 24 esperti in
materia ambientale nominati da Matteoli e il risultato è visto in positivo
dal presidente della commissione Ambiente del Senato, Emiddio Novi:
"Ulteriore garanzia è il fatto che i provvedimenti della commissione devono
uniformarsi alla normativa comunitaria, un pilastro normativo innegabile che
fa da pendant con il controllo del Parlamento".
A ciò si aggiunge quanto detto dal presidente della commissione sulle
Ecomafie, Paolo Russo: "La delega è indispensabile per mettere ordine nel
marasma di 900 norme sull'ambiente che non consentono di avere un quadro
organico. È un'opportunità operativa che non deve essere scambiata però per
una delega in bianco"
[1B]
La prima contestazione che è stata fatta a questa legge-delega è che è
troppo ampia la delega che vuole che sia un comitato di ventiquattro
saggi nominati da Matteoli a riscrivere l’intera legislazione ambientale.
Buffe coincidenze del destino. Fu proprio Paolo Togni, nel 1997, a gridare
allo scandalo per "l’eccesso di delega" del decreto sui rifiuti voluto
dall’allora ministro dell’Ambiente Edo Ronchi. In quell’anno Togni era
vicepresidente di Kronos, associazione ambientalista nata democristiana,
passata per i radicali, virata in Lega Nord e approdata poi nelle simpatie
di Alleanza nazionale.
[3]
Ma il signor Paolo Togni è non solo il Capo Gabinetto al Ministero
dell'Ambiente. Paolo Togni è infatti anche il vice del generale Carlo Jean,
presidente Sogin (società che gestisce impianti nucleari). Mentre prima
della nomina ministeriale, è stato presidente della sezione italiana della
West Management Usa" afferma il Sen. Tommaso Sodano (Rif.comunista).
E coincidenza ha voluto (e ciò non è certo un mistero) che lo scorso anno il
Ministero dell'Ambiente avesse convocato "più volte i sindaci dell'isola
d'Elba; cercando di convincerli ad acquistare un grosso impianto di
smaltimento di rifiuti per poi affidarlo per trent'anni alla West
Management", scrive in una lettera di denuncia Carla Grippo di Potenza, una
storica vicina ad AN.
Come non sono un mistero le relazioni tra la Waste Management e il
Ministero dell'Ambiente. Uno dei maggiori finanziamenti del Ministero
dell'Ambiente finisce nelle casse della Aspica s.r.l. posseduta da Waste
Management Italia.
[5]
[*] Dopo ancora un anno di
commissariamento del CNR nelle mani di Adriano De Maio (fautore del
cambiamento sulla base del decreto di riordino dell'ente, il 127/2003),
il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Istruzione,
dell’università e della ricerca, Letizia Moratti, ha avviato le
procedure per la nomina del professor Fabio Pistella a presidente del
Consiglio nazionale delle ricerche, in vista della conclusione del
commissariamento dell’ente. Dal maggio 2004 Fabio Pistella è il nuovo
presidente del CNR.
dal sito:
http://www.tornareavincere.it/aprilerivista/articolo.asp?ID=592&n=108 [4]
http://www.parks.it/ilgiornaledeiparchi/2003-06/rassegna.stampa/03.html
[1B]
http://www.parks.it/ilgiornaledeiparchi/2003-06/rassegna.stampa/08.html [3]
http://www.agenpress.info/page_14.html oppure
www.reporterassociati.org
[5]
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