Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

   ENGLISH REPORT
1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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La gestione dei rifiuti radioattivi

 


                                            A) Introduzione

La gestione dei rifiuti radioattivi comprende tutte le attività, operative ed amministrative, che riguardano la manipolazione, la raccolta, il trattamento, il condizionamento, il trasporto, lo stoccaggio, e lo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi stessi.

Tali attività vengono effettuate nel rispetto di principi fondamentali universalmente accettati, allo scopo di perseguire l'obiettivo finale della loro messa in sicurezza.
La gestione dei rifiuti radioattivi si articola in differenti fasi tra loro interconnesse.

 


              B) Principi fondamentali nella gestione dei rifiuti radioattivi

Nella gestione dei rifiuti radioattivi possono individuarsi due approcci fondamentali:

- Diluisci e Disperdi (D&D)
si ricorre a questo tipo di approccio solo in casi limitati
- Concentra e Confina (C&C)
costituisce il principio guida

I principi fondamentali nella gestione dei rifiuti radioattivi sono:

  1. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata in maniera tale da garantire un adeguato livello di protezione della salute dell'uomo.
  2. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata in maniera tale da garantire un adeguato livello di protezione dell'ambiente.
  3. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata in maniera tale da tener conto dei possibili effetti sulla salute dell'uomo e sull'ambiente al di fuori dei confini nazionali.
  4. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata in maniera tale che i prevedibili impatti sulla salute delle future generazioni non siano superiori ai livelli di impatto oggi ritenuti accettabili.
  5. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata in maniera tale da non imporre carichi indebiti alle generazioni future.
  6. La gestione dei rifiuti radioattivi deve essere effettuata nell'ambito di una adeguata legislazione nazionale, che includa una chiara ripartizione delle responsabilità e che preveda un organismo regolatorio indipendente.
  7. La generazione dei rifiuti radioattivi deve essere limitata al minimo possibile.
    Deve essere tenuta nella dovuta considerazione l'interdipendenza tra tutte le fasi della generazione e della gestione dei rifiuti.
  8. La sicurezza degli impianti e delle infrastrutture ove si effettua la gestione dei rifiuti radioattivi deve essere assicurata durante tutto il loro previsto periodo di vita.

 


                                              C) Obiettivi generali

I Principi Fondamentali per la gestione dei rifiuti radioattivi possono essere condensati nei due seguenti obiettivi:

- Protezione delle presenti e delle future generazioni da esposizione alle radiazioni
- Protezione delle presenti e future generazioni dal riciclo nella biosfera di radionuclidi

Tali obiettivi sono perseguiti in modo ottimale attraverso la applicazione del concetto "multibarriera"

Per impedire il rilascio dei rifiuti radioattivi nella biosfera, essi sono circondati da un adeguato numero di barriere, sia artificiali che naturali. Le barriere, sia artificiali che naturali, adempiono i seguenti compiti:
- fungere da schermo nei confronti delle radiazioni emesse dai rifiuti;
- impedire o ritardare la migrazione dei radionuclidi, in modo da garantire che essi non raggiungano la biosfera.
Il sistema "multibarriera" e' costituito da un insieme di barriere di tipo fisico e chimico, poste in serie tra il rifiuto radioattivo e l'ambiente esterno, in modo ridondante, per assicurare l'immobilizzazione dei radionuclidi a fronte di un loro possibile trasporto nella biosfera da parte di acque di origine meteorica o sotterranea.

 


                                                   D) Fasi

Generazione dei rifiuti

I rifiuti possono essere generati da diverse fonti. Le più importanti sono:

- Reattori nucleari
- Ciclo del Combustibile
- Produzione ed uso di radioisotopi (medicina, industria, ecc.)
- Decontaminazioni
- Disattivazione impianti nucleari


Trattamento

In questa fase della gestione si perseguono i seguenti principali obiettivi:
- Riduzione di volume
- Predisposizione alla successiva fase di "Condizionamento"

A tale scopo, si impiegano processi fisici e/o processi chimici di cui vengono riportati i più significativi.
 

Processo Tipologia Scopo Campo di applicazione
Evaporazione Chimico - Fisico Concentrare la radioattività nel residuo dell'evaporazione Rifiuti liquidi acquosi a bassa, media e alta attività
Filtrazione Fisico Separare la radioattività contenuta nel corpo solido Rifiuti liquidi torbidi, sospensione
Ultrafiltrazione Fisico Separare microparticelle in cui e' concentrata la radioattività Rifiuti liquidi acquosi a bassa e media attività
Precipitazione
Flocculazione
Chimico Aggiunta di un reattivo che insolubilizza la componente radioattiva separandola dalla soluzione acquosa Rifiuti liquidi acquosi a bassa, media e alta attività
Incenerimento Chimico - Fisico Bruciamento del rifiuto con concentrazione della sua componente radioattiva nelle ceneri Rifiuti solidi combustibili a bassa e media attività
Supercompattazione Fisico Schiacciamento a pressioni elevatissime di rifiuti solidi per diminuirne al massimo il volume senza trattamenti chimici Rifiuti solidi comprimibili a bassa e media attività



Il condizionamento

In questa fase della gestione si persegue il seguente obiettivo principale:
immobilizzare, all'interno di un idoneo contenitore, il rifiuto radioattivo, inglobandolo in una matrice solida stabile che soddisfi i requisiti di resistenza fisica, chimica e meccanica(*) , in modo da ottenere una forma finale idonea allo smaltimento definitivo.

Le principali proprietà che la matrice immobilizzante deve dimostrare di possedere sono le seguenti:
- Compatibilità fisica e chimica con il rifiuto da immobilizzare
- Insolubilità in acqua e impermeabilità all'acqua (resistenza alla lisciviazione)
- Resistenza meccanica
- Resistenza agli agenti esterni
- Resistenza agli sbalzi termici
- Resistenza alle radiazioni
- Stabilità nel tempo

(*) In Italia tali requisiti sono definiti dalla Guida Tecnica 26 dell'ANPA

Per i rifiuti a bassa e media attività, e per quelli a più alta radioattività ma con bassa emissione di calore, la matrice più usata e' un particolare tipo di cemento: condizionamento mediante cementazione.
Per i rifiuti ad alta attività e significativa emissione di calore, la matrice più usata e' un particolare tipo di vetro, il vetro borosilicato: condizionamento mediante vetrificazione.


Stoccaggio temporaneo

In questa fase della gestione, che permette di conservare in sicurezza i rifiuti radioattivi condizionati per alcune decine di anni, si persegue il seguente obiettivo principale:
Conservazione in sicurezza, per alcune decine di anni, dei rifiuti radioattivi condizionati, in modo da permettere:
- Che si verifichi un congruo abbattimento dell'emissione di calore, per effetto del progressivo decadimento dei radionuclidi a breve-media vita
(caso tipico: combustibile irraggiato , rifiuti ad alta attività vetrificati)
- Che sia realizzato il sito nazionale centralizzato per lo smaltimento definitivo
(caso tipico: rifiuti a bassa e media attività cementati)
- Che sia possibile adottare nuove strategie di gestione finale, nel frattempo resesi disponibili


Lo smaltimento definitivo

L'ultima fase della gestione dei rifiuti radioattivi si caratterizza per i seguenti obiettivi fondamentali:
- Collocazione definitiva, in apposita struttura, dei rifiuti radioattivi condizionati, con l'intenzione di non recuperarli(*)
- Protezione dell'uomo e dell'ambiente fino a quando la radioattività residua, per effetto del decadimento, non raggiunge valori paragonabili a quelli naturali
- La dose annua alla popolazione non deve superare una frazione del valore di dose massima annua per le persone del pubblico definita dalla vigente normativa

I rifiuti a bassa e media attività e basso-medio tempo di decadimento (Rifiuti di Seconda Categoria) necessitano di alcune centinaia di anni per raggiungere livelli di radioattività paragonabili al fondo naturale.
Essi vengono smaltiti in depositi superficiali o a bassa profondità;

I rifiuti ad alta attività e/o a lungo tempo di decadimento (Rifiuti di Terza Categoria) necessitano fino a centinaia di migliaia di anni per raggiungere livelli di radioattività paragonabili al fondo naturale.
Essi vengono smaltiti in formazioni geologiche a grande profondità.

(*) Negli ultimi tempi, si sta sempre più affermando il concetto di "retrievability" (recuperabilità), nel senso di progettare il deposito in modo tale da non precludere l'eventuale recupero dei rifiuti ivi depositati, in vista di possibili altre destinazioni.
 

 


fonte: A.N.P.A

 

 



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  SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003