La situazione
in
Europa
dei rifiuti radioattivi
Lo sviluppo di
strategie e soluzioni per la gestione a lungo termine dei rifiuti
radioattivi è una necessità per tutti i Paesi che hanno sviluppato
attività e programmi nucleari.
La dimensione del problema, in termini di volume, concentrazione di
radioattività, e diversità di stato fisico e chimico dei rifiuti
radioattivi dipende dal maggiore o minore sviluppo del programma
nucleare in un determinato Paese.
In questa sezione
vengono illustrate le situazioni dei Paesi dell'Unione Europea
maggiormente impegnati in attività nucleari.
Dalla rassegna emerge che, per quanto riguarda tutte le fasi della
gestione dei rifiuti, esistono e sono da tempo in funzione soluzioni
tecnologiche perfettamente adeguate e rispondenti ai più avanzati
criteri di sicurezza, con l'eccezione, tuttavia, dello smaltimento
definitivo dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato,
per i quali comunque la messa in sicurezza a medio termine è assicurata
da adeguate soluzioni ingegneristiche.
Un altro dato
importante che emerge dalla rassegna è la presenza, in tutti i Paesi
considerati, di una Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti
Radioattivi, prevalentemente di proprietà dello Stato, cui è demandata
per legge la gestione integrata e centralizzata di tutti i rifiuti
radioattivi.
Una ultima rilevante
considerazione riguarda la sempre più crescente importanza del consenso
dell'opinione pubblica per consentire le azioni necessarie alla messa in
sicurezza dei rifiuti radioattivi.
Con particolare riferimento al sito di smaltimento definitivo, è oggi
indispensabile che nel processo di realizzazione, fin dalle prime fasi
pre-autorizzative, siano direttamente coinvolte e responsabilizzate
tutte le varie componenti dell'opinione pubblica locali e nazionali.
Elenco
dei Paesi
dell'Unione Europea maggiormente impegnati in attività nucleari:
-
Francia
-
Gran Bretagna
-
Germania
-
Spagna
-
Belgio
-
Paesi Bassi
-
Svizzera
-
Svezia
-
Finlandia
1
Francia
Situazione
nucleare
La Francia è il maggiore produttore di energia nucleare dell'Unione
Europea; EdF gestisce 58 reattori PWR con una capacità di 63 GWe.
Due reattori veloci sono adibiti principalmente a scopi di ricerca e nel
luglio 1997 è stata decisa la chiusura definitiva di uno di essi.
La produzione annua nazionale di energia elettrica nucleare è di circa
370 TWh, ossia circa il 76% dell'intera produzione di elettricità
francese. Circa il 20% dell'elettricità prodotta nel 1995 è stato
esportato.
Leggi e Organismi
-
Con Decreto
congiunto dei Ministri dell'Industria, dell'Economia e del Bilancio
del 7 novembre 1979 é stata creata, in seno al CEA (Commissariat à
l'Energie atomique) l'ANDRA (Agenzia Nazionale per la Gestione dei
Rifiuti Radioattivi).
-
La Legge N°
91-1381 del 30 dicembre 1991, relativa alla gestione dei rifiuti
radioattivi, ha sganciato l'ANDRA dal CEA, trasformandola in un
organismo pubblico industriale e commerciale, sotto la tutela dei
Ministri dell'Industria, della Ricerca e dell'Ambiente.
-
Oltre ai compiti
specifici di gestione (raccolta rei rifiuti, predisposizione e
gestione dei siti nazionali di deposito sia per la bassa attività che
per l'alta attività) l'ANDRA ha anche la responsabilità di definire le
specifiche nazionali per il condizionamento dei rifiuti, di promuovere
e contribuire ai programmi di ricerca nazionali in materia di gestione
dei rifiuti, di aggiornare lo stato e la localizzazione di tutti i
rifiuti radioattivi che si trovano sul territorio nazionale.
Gestione dei
rifiuti a bassa e media attività
I rifiuti radioattivi provengono principalmente dall'operazione delle
centrali, dagli impianti di riprocessamento a La Hague (COGEMA), dagli
impianti di fabbricazione del combustibile (Framatome), dal
funzionamento dei Centri di Ricerca Nucleare del CEA, dallo
smantellamento delle installazioni nucleari e dalla utilizzazione medico
industriale.
Per lo smaltimento dei rifiuti a bassa e media attività, ANDRA ha
progettato e costruito due impianti di smaltimento in superficie. Il
primo, il Centre de la Manche, accanto all'impianto di ritrattamento di
La Hague, nel giugno 1994 ha esaurito la capacità di progetto di 526,000
m3. Ora è interamente coperto da una calotta di protezione a più strati
ed è oggetto di controlli istituzionali per una durata di 300 anni. Il
secondo impianto, il Centre de l'Aube (250 km a est di Parigi),
progettato nella metà degli anni '80 e diventato operativo nel gennaio
1992, è destinato a ricevere 1,000,000 m3 di rifiuti radioattivi.
Nel 2004, nei pressi del sito di Aube, dovrebbe entrare in operazione un
sito di smaltimento in superficie per i rifiuti radioattivi a bassissima
attività (VLLW) che originano principalmente dalle attività di
smantellamento delle centrali nucleari. L'attività media di tali rifiuti
è di 10 Bq/g e si prevede uno smaltimento di ca. 25.000 m3 l'anno.
Gestione dei
rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato è ritrattato nell'impianto di La Hague. In
questo impianto viene anche trattato il combustibile proveniente da
altri paesi dell'UE, dalla Svizzera e dal Giappone. Il plutonio
recuperato è riciclato in combustibile a ossidi misti (MOX). Venti dei
58 PWR usano attualmente combustibile MOX e nel 2005 dovrebbero
diventare 28. Per la gestione dei rifiuti a media ed alta attività, la
legge del 30 dicembre 1991 ha istituito un preciso quadro legislativo e
specificato le ricerche da svolgere. La legge stabilisce lo svolgimento
di studi in tre settori di ricerca entro un periodo di 15 anni. I tre
settori di ricerca sono:
-
Separazione e
trasmutazione degli isotopi radioattivi a lunga vita nei rifiuti.
Attraverso l'esposizione dei radionuclidi dei rifiuti ad un flusso di
neutroni, è possibile provocare reazioni di fissione e cattura che
portano a prodotti con un periodo di dimezzamento più breve e/o una
radiotossicità inferiore. La ricerca è affidata al CEA.
-
Valutazione delle
opzioni di smaltimento in formazioni geologiche profonde, in
particolare attraverso la realizzazione di laboratori sotterranei per
studiare le caratteristiche del sito e acquisire dati geologici e
idrogeologici su vasta scala. ANDRA è responsabile di questo secondo
settore di ricerca.
-
Studio sui
processi di condizionamento e sulle tecniche di stoccaggio in
superficie a lungo termine dei rifiuti. Studio a cura della CEA.
Nel 2006, una
valutazione dei risultati conseguiti dovrebbe consentire di prendere una
decisione sulla gestione a lungo termine dei rifiuti radioattivi ad alta
attività.
Il 7 Agosto 2000, dopo 8 anni di negoziazioni e mediazioni con le
autorità locali, il Governo ha autorizzato l'ANDRA a realizzare un
laboratorio sotterraneo presso il sito di Bure, nella Francia dell'est,
per studi in formazioni di argilla. I lavori sono iniziati nel Settembre
2000.
2 Gran
Bretagna
Situazione
nucleare
Nel Regno Unito sono in funzione 35 centrali nucleari (20 reattori
Magnox, 14 AGR ed un PWR). La capacità totale è di 12.9 GWe, con una
quota di ca. il 28% (1998) sulla produzione nazionale di elettricità.
Leggi e Organismi
Le principali leggi che regolano la gestione dei rifiuti radioattivi
sono:
-
Nuclear Installation Act (1965, emendato da "Regulations" del 18
settembre 1990)
-
Radioactive Substances Act Sections (RSA 1993).
Il controllo sulla
sicurezza degli impianti ed installazioni nucleari è affidato al Nuclear
Installations Inspectorate (NII). Nello smaltimento dei rifiuti
radioattivi il controllo viene esercitato anche dalla Environment Agency
in Inghilterrra e Galles (EA) e dalla Scottish Environment Agency in
Scozia (SEPA).
I compiti operativi
sono affidati a tre organismi:
-
La
British Nuclear Fuel Ltd.
(BNFL) che
fornisce, su basi commerciali (anche a clienti esteri), servizi di
ritrattamento e di trattamento, condizionamento e "interim storage" di
rifiuti radioattivi ad alta e media attività, e che gestisce il sito
di Drigg per lo smaltimento dei rifiuti a bassa attività.
-
La UKAEA,
l'organismo nazionale di ricerca per l'energia nucleare, con il
compito anche di ritrattare il combustibile dei reattori di ricerca a
Dounreay.
-
La NIREX, fondata
nel 1982 per attuare la strategia governativa di smaltimento
definitivo dei rifiuti di media attività.
Gestione dei
rifiuti radioattivi
Nel Libro bianco del governo "Review of Radioactive Waste Management
Policy: Final Conclusions" (1995) vengono tracciate le linee guida
riguardo la politica di gestione dei rifiuti radioattivi. L'obiettivo
principale è di garantire una gestione dei rifiuti radioattivi, basata
su una consultazione nazionale dei cittadini, all'insegna della
sicurezza e conformemente alle norme e agli orientamenti internazionali.
I rifiuti radioattivi a bassa attività (LLW) sono smaltiti dalla BNFL,
l'industria nucleare inglese che opera in tutti i settori del ciclo del
combustibile, nei depositi di tipo superficiale a Drigg.
La NIREX ha proposto nel 1995 la costruzione di un laboratorio
sotterraneo a 650 m di profondità presso Sellafield. Gli studi servivano
a caratterizzare il sito per un potenziale impianto di smaltimento in
profondità per ILW e LLW ad elevato contenuto di alfa emettitori.
Tuttavia, nel 1997, il Segretario di Stato per l'Ambiente, anche in
seguito a parere negativo delle Autorità locali della Contea della
Cumbria, non ha concesso l'autorizzazione alla costruzione del
laboratorio.
In seguito a questa decisione, nel 1998 è iniziato un processo di
riesame di tutta la strategia di gestione dei rifiuti radioattivi.
Sulla base dei risultati di una Commissione d'inchiesta del Parlamento
sulla gestione dei rifiuti radioattivi, il Governo sta preparando un
documento sulla strategia di gestione dei rifiuti radioattivi e del
combustibile irraggiato.
Gestione del
combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene ritrattato presso gli impianti della
BNFL a Sellafield. Gli HLW provenienti dal ritrattamento sono
vetrificati dalla BNFL e poi tenuti in stoccaggio per almeno cinquanta
anni per consentire il decadimento della generazione di calore.
3
Germania
Situazione
nucleare
L'attuale parco di reattori nucleari, comprendente 19 reattori ad acqua
leggera con una capacità installata di 21.1 GWe, copre il 31% circa del
consumo di elettricità.
Nel Giugno 2000, il Governo Federale ha concluso un accordo con le
industrie nucleari per la graduale uscita della Germania dall'energia
nucleare. L'accordo prevede la chiusura delle centrali ad una prefissata
produzione globale di elettricità e, comunque, un tempo di vita non
superiore ai 32 anni.
Leggi e Organismi
Le Leggi di riferimento sono:
-
Atomic Energy Act
(15 luglio 1985, emendato il 19 luglio 1994)
-
Radiation
Protection Ordinance (13 ottobre 1976, emendato il 2 agosto 1994)
-
Directive on the
Control of Radioactive Waste (16 gennaio 1989, emendato il 14 gennaio
1994).
La responsabilità
per la gestione dei rifiuti radioattivi è del Bfs (Ufficio Federale per
la Protezione dalle Radiazioni), creato nel 1976 e posto sotto la
giurisdizione del BMU (Ministero Federale per l'Ambiente, la Protezione
della Natura e la Sicurezza dei Reattori). Il BfS si avvale, per gli
aspetti operativi delle Società DBE (per la costruzione e l'operazione
di depositi per Rifiuti Radioattivi) e GNS (per i Servizi Nucleari, come
condizionamento, trasporti etc…, di proprietà per l'80 % dell'industria
nucleare).
Gestione dei
rifiuti radioattivi
Fin dagli anni '60, la politica di gestione dei rifiuti radioattivi
prevede in Germania lo smaltimento in profondità di tutti i rifiuti
radioattivi, bassa, media ed alta attività. Dal 1994, anche il
combustibile irraggiato può essere smaltito in formazione geologica.
Fino ad oggi, questa è la situazione dei rifiuti radioattivi smaltiti in
Germania:
-
Nella miniera di
sale di Asse, chiusa nel 1978, sono stati smaltiti ca. 30.000 m3 di
LLW e ILW (no HLW, cioè le scorie ad alta attività radioattiva)
-
Nella miniera di
sale di Morsleben, già usata per lo smaltimento dei rifiuti
radioattivi dalla Germania Est, fino al 1998 sono stati smaltiti ca.
37.000 m3 di rifiuti LLW e ILW e 6.600 sorgenti dismesse.(no HLW, cioè
le scorie ad alta attività radioattiva) Ora, a seguito di un'indagine
di sicurezza, sono in corso le procedure per la chiusura del sito.
Non esistendo più al
momento attuale un sito per lo smaltimento, i rifiuti radioattivi (ca.
80.000 m3 di L-ILW e ca. 2.000 m3 di HLW) sono oggi stoccati in depositi
temporanei presso i principali siti di produzione.
Recentemente il Governo Federale ha tracciato i nuovi indirizzi riguardo
lo smaltimento dei rifiuti radioattivi:
-
Gorleben
Le esplorazioni presso il sito di Gorleben, dove da ca. 10 anni sono
in corso studi per lo smaltimento in miniera di sale alla profondità
di 840 m, sono state fermate per almeno 3 anni. Il motivo principale è
la non idoneità del sale a rispondere ad alcuni requisiti ritenuti
oggi necessari per lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività, come
ad esempio la recuperabilità. La decisione verrà presa dopo aver
confrontato i risultati di esplorazioni su altri tipi di formazione
geologica (argilla, granito, etc.).
-
Konrad
La miniera di ferro di Konrad è stata considerata fino al 2000 per lo
smaltimento di 650.000 m3 di rifiuti a bassa e media attività. Nel
2000, pur essendo completate le procedure autorizzative, i nuovi
indirizzi strategici del Governo tedesco, che ha deciso di
centralizzare lo smaltimento di tutti i tipi di rifiuti in un singolo
sito, rendono di fatto non utilizzabile il sito di Konrad come
deposito di smaltimento.
Gestione del
combustibile irraggiato
Fino al 1994 la politica di gestione del combustibile esaurito era
quella del riprocessamento presso gli impianti di La Hague (F) e
Sellafield (UK).
Dal 1994, la saturazione del mercato riguardo la riutilizzazione del
plutonio nel combustibile MOX ha provocato il declino dell'opzione
riprocessamento, con la conseguenza che verranno rispettati solo i
contratti esistenti fino 2005.
Si è quindi sviluppata in Germania una avanzata tecnologia per lo
stoccaggio a lungo termine del combustibile irraggiato. In particolare,
la GNS, sulla base della notevole esperienza acquisita nella tecnologia
dei contenitori di trasporto, ha sviluppato diversi contenitori
metallici per il trasporto e lo stoccaggio a secco (Castor).
Esistono oggi 3 impianti di stoccaggio a lungo termine in Germania per
questo tipo di contenitori (Ahaus, Gorleben e Greifswald) con una
capacità totale di 8600 t di combustibile. In particolare il deposito di
Gorleben è destinato allo stoccaggio dei vetri di ritorno dal
riprocessamento all'estero del combustibile.
4 Spagna
Situazione
nucleare
Nel paese esistono 9 centrali nucleari (7 PWR e 2 BWR) con una
capacità di 7.5 GWe, che fornisce il 30% circa della produzione
nazionale di elettricità.
Leggi e Organismi
-
Legge sull'Energia
Nucleare (L 25/1964)
-
Decreto Reale
sulla Protezione della Popolazione e dei Lavoratori dal Rischio di
Radiazioni Ionizzanti (RD 53/1992)
-
Decreto Reale sul
Rilascio delle Licenze per Installazioni Nucleari (RD 1836/1999)
-
Legge di Creazione
dell'Autorità di Sicurezza Nucleare CSN (L 15/1980)
-
Decreto Reale 1522
del 1984 che ha istituito l'Agenzia Nazionale per i Rifiuti
Radioattivi (ENRESA); lo stesso decreto ne definisce i compiti e le
responsabilità. L'ENRESA, compagnia pubblica con la partecipazione del
CIEMAT (Ente di Ricerca) e dei produttori di energia elettrica (SEPI),
è anche responsabile di tutte le attività di smantellamento delle
centrali nucleari.
Gestione dei
rifiuti radioattivi
La politica generale per la gestione dei rifiuti radioattivi é
definita periodicamente tramite il Piano Nazionale per i Residui
Radioattivi, elaborato dall'ENRESA e sottoposto all'approvazione del
Ministero dell'Industria e dell'Energia.E' attualmente in vigore il V°
Piano approvato nel Luglio 1999.
I rifiuti radioattivi provengono principalmente: dalle centrali
nucleari, dallo smantellamento della centrale a gas-grafite di Vandellos,
dalle miniere di uranio e dall'impianto di fabbricazione del
combustibile dell' ENUSA.
L'agenzia di gestione dei residui radioattivi ENRESA raccoglie,
immagazzina e smaltisce tutti i tipi di residui radioattivi.
Dal 1992 è in funzione El Cabril, un impianto di smaltimento in
superficie per i rifiuti radioattivi a bassa e media attività e alla
fine del 1998 i rifiuti smaltiti erano 12000 m3.La capacità
dell'impianto (100.000 m3) dovrebbe garantire la gestione dei rifiuti
LILW fino al 2010. La licenza di esercizio, valida per 5 anni, deve
essere rinnovata nel 2001 ed è stata presentata al CSN una nuova
valutazione di sicurezza a lungo termine dell'impianto.
Gestione del
combustibile irraggiato
A parte il combustibile del reattore a gas-grafite Vandellos-1,
riprocessato in Francia, tutto il combustibile LWR sarà immagazzinato
nelle centrali nucleari, in attesa che nel 2010 entri in operazione un
impianto centralizzato di stoccaggio a lungo termine in contenitori
metallici.
Solo nel 2010 il Parlamento deciderà la strategia per lo smaltimento
finale dei rifiuti HLW e del combustibile irraggiato.
5 Belgio
Situazione
nucleare
Le centrali elettronucleari in funzione sono 7 (su due siti).La
capacità
di produzione da energia nucleare è di 5.7 Gwe.
(percentuale
rispetto al totale di elettricità prodotta: ca. 58%)
Leggi e Organismi
La gestione dei rifiuti radioattivi é affidata alla responsabilità
dell'ONDRAF/NIRAS, l'Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti
Radioattivi e del Materiale Fissile, un ente pubblico creato da una
Legge del 1980.
L'ONDRAF/NIRAS opera sotto la supervisione del Ministero per gli Affari
Economici.
Una Legge del gennaio 1991 integra tra le competenze dell'Agenzia anche
la gestione del materiale fissile e del combustibile irraggiato, nonché
lo smantellamento degli impianti nucleari dimessi.
Gestione dei rifiuti radioattivi
I residui radioattivi provengono principalmente da:
-
Le centrali
nucleari;
-
Il ritrattamento
dei combustibile esaurito in Francia;
-
La
decontaminazione e lo smantellamento del dismesso impianto di
ritrattamento EUROCHEMIC;
-
La
decontaminazione e lo smantellamento del dismesso reattore di ricerca
BR3 a Mol;
-
I due impianti di
fabbricazione dei combustibile (FBFC e Belgonucleaire);
-
Il funzionamento
dei centri di ricerca nucleare (SCK/CEN e IRMM);
-
Piccoli produttori
(sorgenti sigillate esaurite utilizzate in medicina, nella ricerca e
nell'industria).
Secondo lo statuto
di ONDRAF/NIRAS, su richiesta dei produttori, i residui radioattivi in
Belgio sono prelevati dall'agenzia e trasportati presso il sito di
Dessel della Belgoprocess; soltanto le centrali nucleari di Tihange e
Doel effettuano un trattamento parziale dei residui radioattivi
derivanti dal funzionamento del reattore, in linea con le specifiche
dell'agenzia.
Negli impianti della Belgoprocess, i residui radioattivi sono trattati e
condizionati e successivamente immagazzinati in attesa dello
smaltimento.
I rifiuti stoccati presso la Belgoprocess sono (1999): 10.845 m3 di LLW,
3.786 m3 di ILW e 215 m3 di HLW.
Gestione dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività
In seguito ad uno studio sulle diverse alternative possibili, si è
deciso (Gennaio 1998) per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a vita
breve in un impianto superficiale, simile al Centro di l'Aube francese.
Viene stimato un totale di 60.000 m3 di LLW comprensivi di ca. 26.000 m3
provenienti dallo smantellamento delle installazioni nucleari.
L'ONDRAF/NIRAS è stata quindi incaricata dal Governo di selezionare un
sito fra i siti nucleari già esistenti ed in collaborazione con le
municipalità che dimostrino interesse alle investigazioni. Finora solo i
comuni di Dessel e Mol stanno collaborando con l'Agenzia attraverso il
lavoro di diverse commissioni.
Si prevede una decisione del Governo, sulla base dei risultati raggiunti
da queste commissioni, entro il 2002.
Gestione dei
rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato
Per lo smaltimento dei residui a vita lunga e che generano calore (HLW),
sono in corso studi presso la struttura di ricerca in sotterraneo
(Underground Research Facility - URF) HADES, situata in uno strato di
argilla a più di 200 m di profondità al di sotto del sito nucleare dell'SCK/CEN
a Mol.
Nel Marzo 2000 è stato effettuato il primo rientro di rifiuti HLW
vetrificati provenienti dal riprocessamento del combustibile irraggiato
in Francia. I vetri sono tenuti in stoccaggio presso l'impianto
appositamente costruito dalla Belgoprocess a Mol.
Il ritrattamento del combustibile esaurito era l'opzione normale, ma a
causa della moratoria su nuovi contratti di ritrattamento, il
combustibile scaricato è ora immagazzinato presso i due siti delle
centrali in contenitori schermati oppure in piscine.
6
Paesi Bassi
Situazione
nucleare
Dalla metà del 1997 è in funzione soltanto una centrale nucleare.
L'impianto a Borssele è un PWR con una capacità di 500 MWe. La centrale
produce il 4% ca. della produzione di energia elettrica.
Leggi e Organismi La Legge di riferimento é il Nuclear Energy Act N°62
(21 febbraio 1963).
Nel 1982 é stata istituita con apposita legge la Società COVRA,
organizzazione di tipo privatistico responsabile della gestione di tutti
i rifiuti radioattivi prodotti in Olanda.
Gestione dei
rifiuti radioattivi
I rifiuti radioattivi provengono principalmente dalla centrale di
Borssele, dalla centrale di Dodewaard chiusa nel 1997, dal funzionamento
del Centro di Ricerca Nucleare di Petten (ECN/NRG) e dall'impianto di
arricchimento dell'uranio ad Almelo (Urenco).
La politica dei Paesi Bassi sui rifiuti radioattivi si basa sul rapporto
presentato nel 1984 dal Governo olandese al Parlamento, in cui
figuravano due orientamenti di base: lo stoccaggio a lungo termine (100
anni) e la ricerca sulle diverse possibilità di smaltimento finale.
Il primo orientamento ha portato alla creazione del sito centralizzato
per la raccolta, il condizionamento e lo stoccaggio dei rifiuti
radioattivi operato dalla COVRA a Vlissingen.
Il secondo orientamento ha portato alla definizione di un programma di
ricerca sullo smaltimento dei residui radioattivi.
Il programma, denominato CORA prevede:
-
Valutazioni
sull'estensione del periodo di stoccaggio nell'impianto COVRA dagli
attuali 100 anni a 200-300 anni; Studi per lo smaltimento in
formazioni geologiche (argilla e sale), mantenendo il requisito della
recuperabilità;
-
Attività di R&S
sulla riduzione della radiotossicità degli attinidi mediante
trasmutazione.
I rifiuti
radioattivi vengono raccolti, condizionati e stoccati presso gli
impianti della COVRA a Borssele. Nel 1999 erano stoccati un totale di
9000 m3 di LILW. Nello stesso sito di Borssele è in costruzione un
impianto (HABOG) per lo stoccaggio a lungo termine dei rifiuti
vetrificati di ritorno dal riprocessamento e del combustibile irraggiato
dei reattori di ricerca. L'impianto HABOG entrerà in funzione nel 2003.
Gestione del
combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene riprocessato dalla BNFL (UK) e dalla
Cogema (F). I rifiuti radioattivi del riprocessamento saranno rispediti
nei Paesi Bassi a partire dal 2002.
7
Svizzera
Situazione
nucleare
In Svizzera sono operative 5 centrali nucleari (3 PWR e 2 BWR) con una
capacità installata di 3 Gwe che fornisce il 35% ca. della produzione
nazionale di elettricità.
Leggi e Organismi
Le leggi svizzere che regolano la gestione dei rifiuti radioattivi sono
le seguenti:
-
Federal Atomic
Energy Act (23 dicembre 1959, ultimi emendamenti febbraio 1995)
-
Ordinanza per le
Misure Preparatorie per la Costruzione di Depositi per Rifiuti
Radioattivi (27 novembre 1989)
-
Ordinanza per la
Protezione dalle Radiazioni (22 giugno 1994)
-
Ordinanza sulla
raccolta dei Rifiuti Radioattivi (1 Agosto 1996)
Nel 1972 il Governo
Federale ha costituito insieme agli operatori degli impianti nucleari la
NAGRA, Società cui è affidata la responsabilità dello smaltimento di
tutti i tipi di rifiuti radioattivi. L'autorità di sicurezza nucleare è
l'HSK.
Gestione dei
rifiuti radioattivi
La strategia di gestione dei rifiuti radioattivi stabilisce che tutti i
rifiuti radioattivi dovranno essere smaltiti in depositi in formazione
geologica. Si prevede la costruzione di due depositi: uno a bassa
profondità per i rifiuti LILW ed uno in profondità per i rifiuti HLW.
Nel 1994 è stato proposto il sito di Wellenberg per ospitare il deposito
per i LILW (ca. 100.000 m3). Nel 1995 tale progetto è stato bloccato da
un referendum cantonale e, dopo il parere favorevole di un gruppo di
esperti (EKRA), è stato riproposto nel gennaio 2001 con alcune modifiche
concettuali riguardo la recuperabilità dei rifiuti.
Per quanto riguarda il sito in profondità sono in fase di investigazione
due tipi di formazione geologica: granito e argilla. Dal 1984, a 450 m
di profondità nelle rocce granitiche, è in funzione il laboratorio
sotterraneo di Grimsel, operato dalla NAGRA.
In attesa che vengano realizzati i depositi definitivi, tutti i rifiuti
verranno stoccati a Wurelingen dove è stato costruito il deposito di
stoccaggio centralizzato ZWILAG. Il deposito comprende impianti di
trattamento e condizionamento, un impianto di stoccaggio per rifiuti
LILW ed un impianto di stoccaggio a secco (cask) per i rifiuti HLW. Nel
2000 il deposito ha ricevuto una prima licenza di operazione ed è pronto
a ricevere i primi cask di rifiuti HLW vetrificati.
Gestione del
combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene in massima parte trasportato
all'estero per essere riprocessato dalla COGEMA e dalla BNFL. I rifiuti
radioattivi che torneranno dal riprocessamento e il combustibile che non
verrà riprocessato (ca 800 t) saranno stoccati in contenitori metallici
(cask) per almeno 50 anni presso l'impianto ZWILAG.
8
Svezia
Situazione
nucleare
La Svezia ha una capacità di energia nucleare installata di 10 GWe con 9
BWR e 3 PWR che forniscono il 50% dell'elettricità del paese.
Dopo un referendum nel 1980, il Parlamento ha deciso di eliminare
gradualmente l'energia nucleare, al più tardi entro il 2010.
La maggior parte degli elementi di combustibile per i reattori svedesi è
fabbricata dalla ABB Atom a Vásteràs che esporta anche parte della sua
produzione.
Leggi e Organismi
Le leggi che di riferimento sono:
-
Legge sulle
Attività Nucleari (Act 1984:3 e Act 1992:1536)
-
Legge sulla
Protezione dalle Radiazioni (Act 1988:220)
-
Legge sul
finanziamento dei costi della Gestione dei Rifiuti Radioattivi (Act
1992:1537)
La responsabilità
della gestione dei rifiuti radioattivi é affidata alla SKB, Società
costituita nel 1972 dalle 4 "utilities" elettronucleari nazionali.
Organi responsabili per la sicurezza nucleare sono lo SKI (Ispettorato
Nucleare Svedese) e lo SSI (Istituto Svedese di Radioprotezione).
Gestione dei
rifiuti radioattivi
Dal 1988 è in funzione un deposito centrale sotterraneo a circa 50 m
di profondità per i residui a bassa e media attività, lo SFR vicino a
Forsmark. La capacità totale è di 90.000 m3 per ospitare la totalità dei
rifiuti radioattivi operazionali prodotti fino al 2010, ma non si
esclude la possibilità di estenderne la capacità per smaltire i 150.000
m3 di rifiuti radioattivi che si prevede verranno prodotti dallo
smantellamento delle centrali.
Gestione del
combustibile irraggiato
La politica svedese è orientata verso lo smaltimento geologico in
profondità del combustibile irraggiato.
L'SKB, dopo un processo di selezione iniziato nel 1992, ha recentemente
concluso uno studio di fattibilità di un deposito geologico selezionando
3 siti per ulteriori investigazioni. Il Programma di Ricerca è
sottoposto ora all'esame del Governo Svedese. Successivamente il
Programma verrà sottoposto all'approvazione delle Autorità Locali dei
siti interessati.
Lo studio dell'SKB è stato sottoposto anche all'esame di una commissione
internazionale guidata dalla NEA.
La quantità di combustibile irraggiato, che verrà incapsulato in
contenitori di rame, da smaltire ammonta a 12.800 m3. Nel deposito
geologico si prevede di smaltire anche 1.700 m3 di rifiuti contaminati
da plutonio e 9.500 m3 di rifiuti attivati delle centrali.
In attesa che sia operativo il sito di smaltimento, il combustibile
irraggiato viene trasportato al CLAB, l'impianto centrale di stoccaggio
sotterraneo del tipo a piscina a Oskarshamn, dove è anche prevista la
costruzione dell'impianto di incapsulamento.
E' in funzione un laboratorio sotterraneo a ca. 450 m di profondità in
roccia granitica, il laboratorio Hard Rock di Äspö con strutture
sperimentali in profondità dove dal 1986 vengono svolte ricerche,
esperimenti e prove come parte del programma nazionale in cooperazione
con nove agenzie estere. L'obiettivo è iniziare il processo
autorizzativo entro il 2006.
9
Finlandia
Situazione
nucleare
In Finlandia sono in funzione quattro reattori nucleari, due BWR a
Olkiluoto e due PWR (VVER-440) a Loviisa che forniscono ca. il 30%
dell'elettricità prodotta.
Leggi e Organismi
"Nuclear Energy Act and Decree" (1988) definisce le responsabilità, le
procedure autorizzative e I finanziamenti riguardo la gestione dei
rifiuti radioattivi. L'Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese (STUK)
è responsabile, per conto del Ministero dell'Industria, del controllo
della gestione dei rifiuti radioattivi. Per la gestione dello
smaltimento dei combustibile irraggiato, i due operatori delle centrali
hanno creato nel 1995 l'agenzia Posiva.
Gestione dei
rifiuti radioattivi
I rifiuti radioattivi provenienti dal reattore sono gestiti direttamente
dagli esercenti degli impianti e smaltiti in depositi realizzati nella
roccia (granito) nei siti del reattore a circa 100 m di profondità. Il
deposito a Olkiluoto (9.000 m3) è entrato in funzione nel 1992. Il
deposito a Loviisa (11.000 m3) è operativo dal 1998. Alla fine del 1999,
la situazione riguardo i rifiuti radioattivi in Finlandia era la
seguente: · 2.400 m3 di LILW in depositi temporanei nelle centrali ·
4.000 m3 di LILW smaltiti nei due siti delle centrali · 1.067 t di
combustibile irraggiato nelle piscine di stoccaggio delle centrali · 40
m3 di rifiuti radioattivi di origine medico-industriale in un deposito
centralizzato.
Smaltimento
definitivo del combustibile irraggiato
Nel Maggio 1999, dopo un processo di selezione durato ca 12 anni, la
Posiva (Organizzazione responsabile per lo smaltimento del combustibile
irraggiato) ha presentato al Governo finlandese la proposta di Olkiluoto
come sito per un impianto di smaltimento in profondità del combustibile
irraggiato.
Nel Gennaio 2000, sia l'Autorità di Sicurezza Nucleare (STUK) che le
Autorità locali di Olkiluoto hanno espresso pareri favorevoli al
progetto.
Il 21 Dicembre 2000 il Governo ha approvato la Decisione di Principio
sulla realizzazione a Olkiluoto di un deposito definitivo per il
combustibile (dove già esistono due centrali nucleari). La decisione
dovrà essere ratificata dal Parlamento entro la prima metà del 2001 e
successivamente la Posiva potrà iniziare la costruzione di Laboratorio
Sotterraneo per le prime investigazioni a 500 m di profondità.
L'operatività del deposito finale è prevista per il 2020.
Il problema
dello smantellamento degli armamenti nucleari, l' uranio altamente
arricchito (HEU), il plutonio e il mox
fonte: A.N.P.A
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