Progetto europeo COMPAS
(Evaluation and Comparison of Alternative Waste Management Strategies
for Long-Lived Radioactive Wastes)
Nell’ambito delle attività d'aggiornamento e scambio culturale con
organizzazioni
estere nel campo dei rifiuti radioattivi, si è partecipato ad una
serie di riunioni nelle capitali europee nonché al progetto europeo «COMPAS
– The Evaluation and Comparison of Alternative Waste Management
Strategies for Long-Lived Radioactive Wastes» avente numero di
contratto FIKW-CT-2002-20143. Il progetto, coordinato da
National Nuclear Corporation Ltd – UK è stato svolto nell' ambito
del 5th EURATOM FRAMEWORK PROGRAMME 1998-2002 con la partecipazione,
oltre dell’ENEA, di altre organizzazioni europee , tra cui Nirex,
Enresa, SKB, GRS mbH, Nagra, Posiva.
Il progetto ha richiesto la stesura di quattro rapporti, a
completamento di rispettivi
"work packages". Nel primo sono stati forniti dai vari paesi europei i
consuntivi aggiornati dei rifiuti accumulati ad oggi di bassa, media
ed alta attività. Nel secondo è stato chiesto a ciascun partecipante
di descrivere la posizione aggiornata in merito all’adesione/ratifica
dei vari trattati internazionali (p.e. The Joint Convention on the
Safety of Spent Nuclear Fuel, le Direttive EURATOM 92/3, 85/335/CE,
97/11/CE, London Dumping Convention, Agenda 21 and the Rio Convention,
etc.)
In sintesi, le informazioni fornite al gruppo COMPAS comprendono
quanto segue.
L’Italia ha firmato ma non ratificato la Joint Convention, tuttavia
il governo ha già intrapreso l’iter di un piano governativo,
attualmente in discussione al parlamento, che fissa i parametri
principali stabiliti dalla Joint Convention: in pratica definirà
l’operatore, il tipo di deposito centralizzato ed i tempi per la sua
realizzazione.
Il piano prevede che tutti
i rifiuti di bassa e media attività, comprese le parti
d’impianto smantellate di Trino, Caorso, Latina e Garigliano dovranno
confluire in un unico sito centralizzato quale sistemazione finale
mentre i rifiuti di alta attività saranno custoditi nella
stessa localizzazione per un numero limitato d'anni, nell'attesa di
una soluzione definitiva. Il WP3 ha comportato la
descrizione dei lavori in corso nel campo della ricerca, sia per la
sistemazione finale dei rifiuti di bassa che d'alta attività.
Per quanto concerne il
deposito definitivo in profondità, oggetto di ricerca in tutti i
paesi industrializzati, si è reso noto che in Italia è oggetto di
studi preliminari e che quanto suggerito dalla IAEA nella Proposta di
Direttiva EURATOM «Setting Out Basic Obbligations and General
Principles on the Safety of Nuclear etc.» trova risposta nel fatto che
la soluzione più opportuna dal punto di vista ambientale, della
sicurezza e dell'economia può, nel caso italiano, essere trovata
nell’esportazione, data la modesta quantità di rifiuti ad alta
attività.
Il WP4 ha posto l’indice sulla cronistoria dei vari impianti di
smaltimento finale realizzati in Europa, volendone evidenziare gli
sviluppi che hanno portato al loro successo realizzativo, considerando
anche le cause che le hanno bloccate in altri paesi. L’ENEA ha
presentato una breve descrizione dell’episodio dello scavo di
Pasquasia, bloccato dal Ministero dell’Industria nel 1986, del
rapporto Cenerini, e infine dello studio ENEA mirato alla selezione di
un sito centralizzato.
fonte: E.N.E.A.
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