La
centrale nucleare in fase di smantellamento ex-ENEL di Caorso (Piacenza)
E' la più recente e la più grande fra le
centrali nucleari realizzate in Italia.
E' stata progettata e realizzata dal raggruppamento ENEL - Ansaldo Meccanica
Nucleare - GETSCO.
Il reattore di Caorso ha raggiunto la prima criticità il 31/12/1977 e il
primo parallelo con la rete nazionale è stato effettuato il 23/05/1978.
La centrale è in condizioni di arresto a freddo dal 25/10/1986, data in cui
fu fermata per la quarta ricarica del combustibile. Per effetto del
mutamento degli indirizzi di politica energetica seguito al referendum
dell’87, l'impianto non è stato più riavviato.
Nel periodo di esercizio, durato fino al 1986, la centrale ha prodotto
complessivamente 29 miliardi di kWh.
Dopo la fermata l’impianto è stato posto in stato di conservazione, con i
sistemi in condizioni idonee al riavviamento. A valle della delibera CIPE
del luglio 1990, che disponeva la chiusura definitiva dell’impianto, sono
stati mantenuti in conservazione o in esercizio solo i sistemi utili ai fini
delle attività di decommissioning, mentre sugli altri sistemi sono iniziate
le attività di smantellamento.
Nel 1999 la proprietà della centrale è stata trasferita a SOGIN, che ha
predisposto e presentato alle competenti autorità il programma di
smantellamento dell’impianto.
Presso la centrale di Caorso è tuttora stoccato il combustibile utilizzato
in fase di esercizio (1.032 elementi), che è stato trasferito nelle piscine
di decadimento. Nell’impianto sono inoltre immagazzinati rifiuti radioattivi
che derivano in massima parte dal periodo di esercizio e in misura minore
dalle attività propedeutiche allo smantellamento già condotte. Sono
attualmente stoccati nell’impianto circa 6.800 fusti da 220 litri di rifiuti
non condizionati, per complessivi 1.600 m3 circa.
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dell' "Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA
2000"
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