Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

   ENGLISH REPORT
1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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I cittadini e l’accesso alle informazioni e ai procedimenti decisionali in materia di ambiente

 

Il diritto di accesso alle informazioni e la partecipazione ai processi decisionali nella materia ambientale è ormai sancito da moltissime convenzioni, atti e leggi sia a livello nazionale che internazionale.
Questo diritto nasce sulla base di un riconoscimento da parte della comunità internazionale del ruolo che i cittadini, sia come singoli che all’interno di associazioni sono chiamati a svolgere nella protezione dell’ambiente.
La previsione di tale partecipazione ha così permesso che si concretizzasse in un diritto inalienabile che tutti gli Stati sono tenuti a riconoscere e garantire ai propri cittadini.
Così se a livello internazionale si riconosceva e ribadiva che le questioni ambientali sono trattate meglio con la partecipazione di tutti i cittadini interessati (Rio de Janeiro 1992), a livello nazionale ciascun cittadino deve avere un adeguato diritto di accesso alle informazioni riguardanti l’ambiente detenute dalle autorità pubbliche e l’opportunità di partecipare al processo decisionale.
Gli Stati hanno quindi il dovere di facilitare e incoraggiare tale conoscenza rendendo le informazioni accessibili e prevedere che vi sia la possibilità rimediare al diniego con un reale accesso alla giustizia.

 


1. Principali normative sul diritto di accesso alle informazioni e partecipazione al processo decisionale

2. Il diritto di informazione in materia di ambiente

3. Il diritto di partecipazione al processo decisionale

4. La Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni e la partecipazione del pubblico in materia di ambiente
 


 

3. Il diritto di partecipazione al processo decisionale

 

Quando si parla di diritto di partecipazione al processo decisionale si intende riferirsi non ad una semplice audizione dei cittadini intesi come singoli o organizzati in associazioni, ma ad una ben strutturata ed istituzionalizzata forma di intervento. Purtroppo questo genere di partecipazione in materia ambientale è assai raro. Malgrado i progressi compiuti dalla legislazione ambientale e lo sviluppo di una diffusa coscienza tra i cittadini, veri e propri diritti di partecipazione al processo decisionale in materia ambientale non sono attuati a livello nazionale e internazionale.
A livello internazionale bisogna ricordare la Carta della Natura del 1982 già citata come primo riferimento al diritto di partecipazione, ma bisogna arrivare Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992 per vedere esplicitamente riconosciuto tale diritto.
Il diritto di partecipazione, come citato nei testi internazionali, si basa pertanto sul principio secondo cui coloro che potrebbero subire conseguenze pregiudizievoli in conseguenza di un’alterazione dell’ambiente circostante devono poter partecipare alla determinazione delle decisioni dalle quali potrebbero derivare loro tali conseguenze.
A tal proposito già l’OCSE aveva più volte sollecitato gli Stati membri ad incoraggiare la partecipazione dei cittadini allorchè si tratti di prendere decisioni che potrebbero incidere negativamente sullo stato dell’ambiente.
Nella Convenzione di Espoo sull’impatto ambientale nel contesto trasfrontaliero del 1992, si richiede agli stati di informare adeguatamente il pubblico e di prevedere la possibilità di partecipazione dei cittadini alle procedure di valutazione di impatto ambientale riguardanti attività da esercitarsi in aree ad alta probabilità di inquinamento trasfrontaliero. Di conseguenza, nella decisione finale sulle attività proposte, lo Stato dovrà tenere in debita considerazione anche le osservazioni degli abitanti delle aree più direttamente interessate. Malgrado negli anni si siano sviluppati strumenti normativi dedicati alla partecipazione del pubblico al processo decisionale, nella pratica l’attuazione di un tale diritto si è rivelata assai controversa, per non dire ostacolata dalla rigidità delle amministrazioni o degli organi decisionali.
Probabilmente fino all’inizio degli anni ’90 solo le associazioni ambientaliste hanno avuto la capacità e il riconoscimento per intervenire nei processi decisionali facendo pressione per influenzare dall’esterno le decisioni degli organismi decisionali, mentre il diritto di partecipazione di associazioni rappresentative di interessi diffusi si è consolidato nel caso del Comitato permanente dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).
Dal 1986, infatti, a seguito dell’incidente di Chernobyl, il Comitato dei Governatori dell’AIEA avviò una serie di incontri allo scopo di considerare i possibili sviluppi legislativi nel campo della responsabilità per danno provocato da incidenti nucleari e in tale sede, per la prima volta, è stata prevista la partecipazione di Greenpeace come osservatore. Questo esempio ha significato molto nel riconoscimento della partecipazione ad attività pubbliche e ne ha sancito l’istituzionalizzazione.
Negli anni, quindi, molti incontri e conferenze internazionali hanno previsto la partecipazione delle associazioni e ONG come osservatori (ad esempio la Convenzione sui cambiamenti climatici),
probabilmente nella consapevolezza che tali enti rappresentavano persone e cittadini comuni e quindi sostanzialmente autorizzando la partecipazione del pubblico alle procedure decisionali.
A livello comunitario nonostante il diritto di informazione sugli atti detenuti dalle istituzioni è stato riconosciuto e sostanzialmente istituzionalizzato sin dall’inizio degli anni ’90, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali amministrativi e legislativi ha incontrato maggiori difficoltà.
Ricordiamo in proposito che, per la prima volta, le associazioni sono state invitate a
partecipare alla discussione della prima direttiva sulla responsabilità per danno ambientale da rifiuti (1989) che espressamente escludeva i rifiuti nucleari. E proprio grazie all’intervento delle associazioni in tutto il processo decisionale, si ottenne l’inserimento del danno da rifiuti nucleari già previsto dalla Convenzione di Parigi del 1960 sulla responsabilità dei terzi nel campo dell’energia nucleare.
La direttiva che ha definitivamente previsto, oltre al diritto di informazione anche la partecipazione del pubblico ai procedimenti decisionali è senz’altro la direttiva 85/337CEE sulla Valutazione d’impatto ambientale. Questa direttiva che disciplina le procedure per la realizzazione di opere che potrebbero avere un impatto sull’ambiente, ha previsto che i cittadini interessati da un determinato progetto, siano informati e consultati secondo le modalità che fissano i singoli Stati membri, prima che la decisione finale venga presa.
Grandi difficoltà si riscontrano ancora, a distanza di tanti anni dall’approvazione di questa direttiva nella possibilità di vedere assicurato sempre tale diritto, ma ciononostante il principio è stato sancito e rientra quindi negli obblighi nazionali di assicurarne la piena realizzazione.

 

 

 

 

 



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  SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003