La reazione dei fisici alle
parole di Berlusconi
21-01-2005
Carlo Bernardini: «La paura è
irrazionale, Chernobyl non tornerà»
Il professor Carlo Bernardini insegna
Fisica alla “Sapienza” di Roma.
E’ vero che senza nucleare l’ Italia paga i costi e non gode dei
benefici?
«Lasciar perdere il nucleare è stata una pazzia. In Francia, grazie
alla loro politica
nucleare hanno più energia elettrica e meno emissioni inquinanti».
A noi l’energia costa più che a loro?
«No, non è vero che ci costa molto. Quando si accende un reattore
nucleare conviene mandarlo a tavoletta, l’ energia i francesi la
vendono a basso costo».
Allora perché dovremmo introdurre il nucleare in Italia?
«Per sfilarci dal cappio del petrolio, così magari non ci sarebbe
bisogno di invadere l’Iraq per procurarcelo. Per non dipendere dal
prezzo stabilito dagli altri. Per non inquinare. L’Italia acquista il
15 per cento dell’ energia che consuma, il resto lo produce bruciando
combustibili fossili».
E le scorie dove le si metterebbero?
«Gli spagnoli hanno ottime centrali, loro il problema lo hanno
risolto. Hanno efficientissimi depositi in Andalusia».
La gente però ha paura.
«Ci sono forze che fanno politica sfruttando irrazionali timori».
Chernobyl è stato un irrazionale timore?
«Il reattore di Chernobyl non aveva alcuna garanzia di sicurezza. Un
incidente come
quello non potrebbe mai accadere ai reattori occidentali».
Quanto tempo ci vorrebbe per reimpostare la politica energetica
italiana in direzione del nucleare?
«Sono state distrutte tutte le competenze. Per rimettere in piedi il
sistema ci vorrebbero minimo 5 anni, il ciclo completo di formazione
di un ingegnere».
Perché non puntare sulle energie alternative?
«Perché hanno fornito scarse prove su piccoli impianti. Il nucleare,
al contrario, è
un’ energia sperimentata con successo».
Massimo Scalia: «Costi inauditi e poi nessuno accetterebbe
l’impianto»
ROMA Massimo Scalia, professore di Fisica Ambientale alla Sapienza di
Roma, ex
deputato Verde.
L’assenza del nucleare costa molto all’ Italia? «Grazie alle nuove
tecnologie si consuma poca energia. I costi energetici incidono sul
prodotto industriale del 2 o 3 per cento, una quota irrilevante».
E sui cittadini pesa?
«Questo è un altro discorso, rientra nella politica delle tariffe».
I nuclearisti dicono che Chernobyl era un ferrovecchio.
«A Chernobyl è successo quello che tutti i nuclearisti avevano
escluso. Nel ’77 l’ impianto ucraino venne glorificato dal Cnel. Dopo
l’ incidente fu giudicato un ferrovecchio».
Il petrolio, però inquina molto.
«L’ Italia dovrebbe rispettare il trattato di Kyoto. Invece sta
violando tutti gli impegni presi».
Non ritiene che la dipendenza dal petrolio, oltre all’ inquinamento,
possa avere altre
controindicazioni, per esempio la guerra in Iraq? «Il petrolio
andrebbe progressivamente rimpiazzato dal metano, da nuove tecnologie
a basso consumo energetico, dalle energie alternative, come stanno
facendo molti paesi europei. Non certo dal nucleare che è una
soluzione ormai morta».
Morta in che senso?
«Secondo la rivista Forbes è stato il più grosso fallimento
commerciale. Il nucleare copre solo il 7% del fabbisogno mondiale di
energia».
Ma se il governo volesse reintrodurre il nucleare in Italia potrebbe
farlo?
«Mi chiedo quale regione accoglierebbe la centrale. L’ Italia è stata
paralizzata dagli
abitanti di Acerra che non volevano un termovalorizzatore. E poi dove
li prendono i soldi? Il nucleare ha costi mostruosi».
fonte:
notizia da "Il Messaggero"
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