Legge Finanziaria 2005:
taglio dei fondi alla Sogin
06-12-2004 - Dalla legge finanziaria
''abbiamo avuto la brutta sorpresa di tagli consistenti alle risorse
finanziarie della Sogin per circa 70 milioni di euro''. Lo ha
detto oggi a Potenza il commissario delegato per la sicurezza dei
materiali nucleari e presidente della Sogin, Carlo Jean, che ha
partecipato al ''tavolo di trasparenza'' della Regione Basilicata.
''Nonostante i tagli - ha aggiunto Jean - Sogin ha deciso di
proseguire i programmi attingendo alle riserve finanziarie della
società', che ammontano a 482 milioni di euro, in attesa che la
situazione si chiarisca''.
10-12-2004 - La denuncia arriva dall'
Authority per l' energia che ha preso carta e penna e scritto una
segnalazione a Parlamento e Governo mettendo in
guardia sui rischi di alcune misure contenute nella manovra 2005.
Misure che - rileva l'organismo guidato da Alessandro Ortis -
rischiano di vanificare l' azione di contenimento dei costi dell'
energia, anche in vista del prossimo aggiornamento
trimestrale del primo gennaio prossimo.
Prelevare - come prevede la Finanziaria - 100 milioni di euro dal
fondo finanziato da una voce della tariffa elettrica pagata dagli
utenti e destinato alla Sogin - la società che gestisce lo smaltimento
dei rifiuti nucleari - significherebbe infatti aprire la strada ad un
possibile ulteriore aumento della relativa voce nelle bollette. L'
Authority mette così in guardia sul rischio e chiede l'eliminazione di
tale misura. Ma non solo. L'appunto alla Finanziaria che arriva dal
team che vigila sul settore energetico riguarda anche altri aspetti.
Primo tra tutti il tetto di spese del 2% previsto per le
amministrazioni pubbliche. Categoria quest' ultima in cui l' Authority
non ritiene di rientrare, considerando che - ricorda - è finanziata
completamente dai contributi degli operatori che ogni anno versano una
percentuale del loro fatturato per il suo
funzionamento. Va quindi chiarito - chiede Ortis - che l' Authority
per l'energia sia espressamente esentata dalla regola del 2%. Anche
perchè - prosegue - sono in aumento gli impegni a cui è chiamata: dal
previsto aumento del numero dei suoi componenti (da 3 a 5 come
previsto dalla Legge di riordino del settore, la "Marzano") alle nuove
direttive europee in termini di liberalizzazione dei mercati elettrici
che ne aumentano le competenze e le mansioni.
Con l' occasione l' autorità coglie anche la palla al balzo per
rilanciare un altro cavallo di battaglia: quello delle oblazioni. L'
organismo è contrario che se ne possano avvalere gli operatori ed i
soggetti a cui è stata inflitta una sanzione per malfunzionamenti o
inadempienze nel servizio elettrico o del gas. E ricorda che una multa
ridimensionata - l' opzione oblazione prevede la chiusura dei dossier
grazie al saldo del solo doppio del minimo della multa inflitta -
rischia di perdere il suo carattere deterrente. Nel caso del blackout
del 28 settembre del 2003 - quello che fece sprofondare l' Italia al
buio quasi per un intera giornata - la possibilità di oblazione
porterebbe eventuali multe ad una cifra ''irrisoria" di 50.500 euro.
L' Autorità chiede quindi che - con lo strumento della legge di
bilancio - sia inserita una norma che impedisca l' opzione oblazione
per le multe da lei inflitte. E, ancora, che almeno il 50% dei
proventi risultanti da sanzioni al settore siano destinate ad un fondo
mirato agli utenti, da gestire con il ''contributo'' delle
associazioni dei consumatori.
L' allarme dell' Authority, a cominciare da quello sul
rischio caro-bollette da prelievo del fondo oneri nucleari, ripropone
un tema complesso. Quello degli extra costi del sistema elettrico che
gravano sulle tasche dei consumatori italiani, già penalizzati dai più
alti costi europei dell'energia. Ogni anno - riferiscono fonti di
settore - le bollette italiane coprono 7,5 miliardi di voci, tra
costi, prezzi e sovrapprezzi, che nulla hanno a che vedere con il vero
costo della luce, della sua produzione, distribuzione, trasporto e
gestione.
E mentre la segnalazione dell' Authority è stata recapitata alle
Camere ed alla Presidenza del Consiglio, non sono tardati i commenti.
A cominciare da quelli dei consumatori dell'Intesa: Adoc, Adusbef,
Codacons e Federconsumatori ''respingono ogni ipotesi di aumento delle
bollette''. E sottolineano che ''per il Governo significherebbe dare
con un mano e togliere con l'altra''. Una posizione condivisa anche
dall' Adiconsum che parla di 'balzelli'. ''In un periodo di costi
sempre più pesanti per le famiglie non è accettabile l' aumento delle
tariffe elettriche'' prosegue il Movimento Difesa del Cittadino mentre
per Marco Lion, deputato di Verdi, l' allarme del' Authority ''svela i
trucchi della Casa delle Libertà: il governo Berlusconi invece di
impegnarsi nella riduzione delle bollette, le saccheggia''.
14-12-2004 - Illustrate dal
sottosegretario del ministero dell' Economia, Giuseppe Vegas,
alcune delle novità contenute nel testo del maxi emendamento
predisposto dal Governo che dovrebbe essere composta da 581 commi.
Giuseppe Vegas ha colto l' occasione per segnalare che, in merito al
taglio di spesa per la Sogin (previsti nell' articolo 35-quater dell'
emendamento del governo alla manovra): "rimane il risparmio di
spesa, pari a 100 milioni, sulla Sogin, la società per la gestione
dell' energia nucleare, che è una delle voci di copertura del calo
delle tasse. Secondo Vegas non porterà un aumento delle bollette,
contrariamente ai timori espressi dall' Authority per l' energia. ''La
norma - spiega il sottosegretario - non tocca le bollette comporta
solo un taglio di spesa sulla Sogin''.
fonte:
notizia ANSA
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