Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

   ENGLISH REPORT
1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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Storia del nucleare
(in particolare "Storia del nucleare in Italia")

 

Fu il fisico italiano Enrico Fermi a innescare la prima reazione nucleare a catena controllata della storia: utilizzò uranio naturale all'interno di un blocco di grafite pura che rallentava i neutroni. Fu questo il primo "reattore nucleare" ("pila atomica" di Fermi C.P.1 - Chicago Pile Number One) ed era il 2 dicembre 1942. Inizia l' era atomica. La pila di Fermi conteneva già tutte le indicazioni sia per la produzione di energia nucleare sia per l' esplosione nucleare, entrambe basate sullo stesso elemento chiave della reazione a catena, il processo di fissione. La pila di Fermi era dunque una creatura tecnologica straordinaria. A partire da quel modello abbiamo costruito macchine sempre più grandi, più complesse, più potenti. Durante la sua permanenza negli Usa, Fermi partecipò attivamente al "Progetto Manhattan" e quindi alla creazione della prima bomba atomica.

La prima utilizzazione pratica della reazione di fissione ci fu con la distruzione di Hiroshima e Nagasaki che, segnò la fine della seconda guerra mondiale. Nella bomba atomica la reazione diventa esplosiva perché vengono messi a contatto rapidamente due masse "subcritiche" sì che il sistema ottenuto risulti, nel complesso, superiore alla massa "critica". La massa critica rappresenta la più piccola quantità di materiale fissibile necessaria per autosostenere la reazione a catena. Nelle centrali nucleari la reazione a catena viene controllata e regolata usando barre di cadmio o grafite o acciaio al boro che hanno la capacità di catturare facilmente i neutroni. Nel reattore si occupano di queste funzioni le barre di regolazione. Una regolazione del reattore è assicurata anche dall'acqua che, raffreddando il nocciolo, si trasforma di conseguenza in vapore: essa assorbe, rallentandoli, una certa quantità di neutroni. Il vapore acqueo ottenuto viene inviato alla turbina che, associata all'alternatore, è in grado di generare energia elettrica.

Sia il fungo atomico sulle città di Hiroshima e Nagasaky (in Giappone) e le relative immagini di distruzione sia la guerra fredda basata sul deterrente delle testate nucleari sia lo spettro della guerra nucleare e delle armi di distruzione di massa non sono che diversi aspetti del nucleare: ed è stato proprio l'aspetto bellico quello che più di tutti ha spesso portato a demonizzare "in toto" il nucleare come fonte di energia in ambito civile.

La figura dell' "esperto qualificato" ha a lungo mantenuto nell' immaginario collettivo il ruolo di persona "super partes" che si dedica al progresso e al bene della collettività prima di tutto. Nell' ambito del nucleare (ma non solo) tale visione si è nel tempo appannata anche, e forse soprattutto, a causa del rapporto considerato a volte troppo stretto tra potere politico-militare e scienza. Col tempo dunque l' atomo di pace viene sempre più visto come atomo di guerra per la presenza dell' uranio 238 che fa del reattore una macchina per produrre il plutonio, l'ingrediente più comune delle bombe A. Il plutonio si forma spontaneamente durante il processo di fissione, insieme agli altri isotopi più o meno instabili, le famose scorie radioattive generate dalla trasformazione dell'uranio.

In Italia si dedicarono a studi per lo sfruttamento dell' energia nucleare enti come il Cise ed il Cnrn (poi Cnen dal 1960). L' Italia si lanciò con passione nello studio per lo sfruttamento dell'energia nucleare e nel 1959 fu costruito il primo reattore di ricerca ad Ispra (Varese). Gli investimenti ed il favore dell'opinione pubblica nei confronti dell' iniziativa furono notevoli tanto che nel 1966 si raggiunse una produzione di 3,9 miliardi di kWh: l' Italia era il terzo produttore al mondo di energia elettrica di origine nucleare. Questo ciclo espansivo si chiuderà con l' attivazione della centrale di Caorso (Piacenza) nel 1980.
Inevitabilmente, la storia del nucleare in Italia tocca anche aspetti delicati della recente vita politica e scientifica del paese. L'esempio più famoso è il "caso Ippolito", che divise l'opinione pubblica (e politica) italiana negli anni Sessanta. L' ingegnere Felice Ippolito fu tra i primi a intraprendere le ricerche di uranio in Italia sul finire degli anni Quaranta. Egli fu poi segretario del primo Comitato nazionale ricerche nucleari (CNRN), creato nel 1952, e segretario generale quando il Comitato fu trasformato in Comitato nazionale energia nucleare (CNEN) nel 1960. Il Comitato fu l' ente governativo italiano incaricato di promuovere un programma di ricerca e sviluppo in campo nucleare inteso come progetto di diversificazione energetica e di politica industriale. Nel 1963 Ippolito fu processato e condannato per illeciti penali concernenti lo svolgimento delle sue funzioni di responsabile di un ente pubblico: fu condannato a 11 anni di carcere. Poi, nel 1966 verrà graziato dal Presidente della Repubblica Saragat e sarà eletto deputato al Parlamento Europeo.
Si trattò di un processo che suscitò grande scalpore e che modificò l' evoluzione della politica energetica e della ricerca scientifica in Italia. In seguito al "caso Ippolito", infatti, si verificò un brusco rallentamento dei grandi programmi di ricerca nucleare. Alcuni hanno dato un' interpretazione del caso Ippolito in termini di "complotto" per porre fine a una politica di diversificazione energetica che toccava forti interessi economici e politici, in particolare quelli dell' industria petrolifera internazionale.

L' incidente nella centrale nucleare di Three Miles Island (Pennsylvania - Stati Uniti) nel 1979 diede inizio a una crescente sfiducia dell' opinione pubblica nei confronti dell' utilizzo del nucleare in ambito civile. Ma fu nel 1986 con l' esplosione di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl (attuale Bielorussia - allora Unione Sovietica) che nacque un vero e proprio atteggiamento critico nei confronti dell' energia nucleare e i rischi che possono essere determinati da un errore umano o da una violazione delle misure di sicurezza.

In Italia, il disastro di Chernobyl bloccò l' attuazione di una parte del Piano Energetico Nazionale che prevedeva l' apertura di cantieri per nuove centrali nucleari. Il Parlamento discusse della politica energetica e con due risoluzioni impegnò il Governo a convocare una Conferenza Nazionale sull'Energia, con il compito di fornire contributi informativi e di approfondimento per una verifica delle scelte di politica energetica, con particolare riguardo allo sviluppo della componente nucleare.

L' 8 novembre 1987 si svolsero tre referendum sul nucleare (e due sulla giustizia): la maggioranza degli italiani che andò alle urne votò per il "Sì", abrogando una serie di norme e orientando le successive scelte dell' Italia in ambito energetico verso una direzione di sfavore nei confronti del nucleare.
Pertanto sebbene ci siano alcuni motivi da tenere presente nel considerare l' istituto del referendum, che in occasione del cosiddetto "referendum sul nucleare" non è stato e non poteva essere "nucleare si, nucleare no", comunque sia con il referendum abrogativo del 1987 è stato "di fatto" sancito l'abbandono da parte dell' Italia del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico ed infatti di lì a poco le quattro centrali nucleari in Italia furono chiuse.

Tuttavia, nonostante siano passati tanti anni, i rifiuti radioattivi ancora oggi sono custoditi non in condizione di massima sicurezza in più località (generalmente nei pressi delle vecchie centrali nucleari).

Inoltre resta ancora da effettuare il totale smantellamento, la rimozione e la decontaminazione (operazioni definite di "decommissioning")  di strutture e componenti degli impianti nucleari in Italia.
Sia delle centrali nucleari ex-Enel: Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina, Garigliano (Caserta)
Sia degli impianti del ciclo del combustibile ex-Enea: EUREX di Saluggia (Vercelli), FN-Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (Alessandria), OPEC in Casaccia (Roma), Plutonio in Casaccia (Roma), ITREC in Trisaia - Rotondella (Matera)

Diversi sono i motivi per cui il problema della sistemazione definitiva di tutto il materiale radioattivo e degli alti costi relativi al loro smaltimento è ancora da risolvere. Il governo ha attualmente affidato questo compito alla Sogin.

 

 

 



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  SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003